E (1) avvenne il secondo sabato dopo il primo, che passò per i campi di grano; ei suoi discepoli (a) strapparono le spighe e mangiarono, strofinandole nelle [loro] mani.

(1) Cristo mostra contro i superstiziosi, che si soffermano su ogni cosa insignificante, che la legge dello stesso sabato non è stata data per essere osservata senza eccezioni: tanto meno che la salvezza dell'uomo dovrebbe consistere nell'osservanza di essa esteriormente.

a) Epifanio nota bene nel suo trattato, dove confuta Ebione, che il tempo in cui i discepoli spennavano le spighe era nella festa degli azzimi. Ora, in quelle feste che si celebravano per un periodo di molti giorni, come la festa dei tabernacoli e della pasqua, il loro primo giorno e l'ultimo erano molto solenni; vedi (Lev. 23:1-44). Luca quindi chiama opportunamente l'ultimo giorno il secondo sabato, sebbene Teofilatto comprenda che si tratta di uno qualsiasi dei sabati che seguirono il primo.

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