• 2 Re 4:27

    E come fu giunta dall'uomo di Dio, sul monte, gli abbracciò i piedi. Ghehazi si appressò per respingerla; ma l'uomo di Dio disse: "Lasciala stare, poiché l'anima sua e in amarezza, e l'Eterno me l'ha nascosto, e non me l'ha rivelato".

  • 2 Re 4:28

    La donna disse: "Avevo io forse domandato al mio signore un figliuolo? Non ti diss'io: Non m'ingannare?"

  • 2 Re 4:29

    Allora Eliseo disse a Ghehazi: "Cingiti i fianchi, prendi in mano il mio bastone e parti. Se t'imbatti in qualcuno, non lo salutare; e se alcuno ti saluta, non gli rispondere; e poserai il mio bastone sulla faccia del fanciullo".

  • 2 Re 4:30

    La madre del fanciullo disse ad Eliseo: "Com'è vero che l'Eterno vive, e che vive l'anima tua, io non ti lascerò". Ed Eliseo si levò e le andò appresso.

  • 2 Re 4:31

    Or Ghehazi, che li avea preceduti, pose il bastone sulla faccia del fanciullo, ma non ci fu né voce né segno alcuno di vita. Tornò quindi incontro ad Eliseo, e gli riferì la cosa, dicendo: "Il fanciullo non s'è svegliato".

  • 2 Re 4:32

    E quando Eliseo arrivò in casa, ecco che il fanciullo era morto e adagiato sul letto di lui.

  • 2 Re 4:33

    Egli entrò, si chiuse dentro col fanciullo, e pregò l'Eterno.

  • 2 Re 4:34

    Poi salì sul letto e si coricò sul fanciullo; pose la sua bocca sulla bocca di lui, i suoi occhi sugli occhi di lui, le sue mani sulle mani di lui; si distese sopra di lui, e le carni del fanciullo si riscaldarono.

  • 2 Re 4:35

    Poi Eliseo s'allontanò, andò qua e là per la casa; poi risalì, e si ridistese sopra il fanciullo; e il fanciullo starnutì sette volte, ed aperse gli occhi.

  • 2 Re 4:36

    Allora Eliseo chiamò Ghehazi, e gli disse: "Chiama questa Shunamita". Egli la chiamò; e com'ella fu giunta da Eliseo, questi le disse: "Prendi il tuo figliuolo".

  • 2 Re 4:37

    Ed ella entrò, gli si gettò ai piedi, e si prostrò in terra; poi prese il suo figliuolo, ed uscì.

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