RIFLESSI

Consentitemi di fare appello al mio cuore, mentre invoco anche quello del Lettore, per apportare i miglioramenti necessari da ciò che questo capitolo delle sofferenze di Giobbe offre, poiché può adattarsi alle nostre circostanze e situazioni della vita. Nessun uomo ha motivo di meravigliarsi delle afflizioni. La nostra vita, come dice Giobbe, nella migliore delle ipotesi non è che vento. Una vita, dunque, tanto simile al vapore, deve essere improntata alla vanità. E se il Signore segna questa vita con la prova, è perché una fine benedetta, un disegno gentile deve essere il risultato di essa.

E se potessimo vedere in tutto la mano gentile e benevola di GES, che benedizione ci sarebbe in essa. Qui sta tutta la differenza tra le sofferenze di un uomo e di un altro. Tutti gli uomini, più o meno, nascono per essere processati. Perché chi segue il mondo, come chi segue GES, deve prendere una croce: ma mentre l'uno ha quella croce alleggerita da GES, l'altro trova la sua più pesante per mancanza di GES.

Mio fratello! queste righe sono sotto l'occhio di un'anima turbata? Provi dolore? Vedi la mano di GES in quel guaio? Sei in preghiera sotto di essa? Sei umiliato con esso? È santificato? Ti conduce al SIGNORE e non al SIGNORE? Avvicinati a queste domande: fai in modo che le risposte siano quelle che dovrebbero essere. E segnalo come una circostanza che non deve mai essere messa in discussione o contestata; la pena che porta il cuore a DIO, non ha mai fatto, né mai farà, alcun male.

E, al contrario, l'afflizione che non realizza questo fine, non ha mai fatto, né mai farà, alcun bene, Prezioso GES! fare tutte le mie prove per realizzare questo grande e importante scopo. Scegli tu per me, o mio DIO; manda ciò che sai essere più adatto alla tua gloria e al mio bene eterno. SIGNORE! lascia che non sia la mia fantasia traviata a dirigere, ma la tua saggezza. Lascia che l'afflizione sia ciò che ritieni appropriato.

In che misura, in che misura, quanto tempo e quanto durare; certo che lo sono, tutto tornerà al mio bene, se GES è in esso. Conducimi, Signore, quando il mio cuore è sopraffatto in qualsiasi momento, alla Roccia che è più alta di me; e poi, sebbene nel mondo possa e avrò tribolazione, tuttavia in te avrò pace.

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