Ti supplico, mio ​​sincero [1] compagno. S. Giovanni Crisostomo lo espone del suo compagno di lavoro o commilitone, e dice che alcuni pretendevano che con esso si intendesse la moglie di S. Paolo; ma questo lo rifiuta assolutamente, come fanno tutti gli interpreti antichi, i quali ci insegnano che san Paolo non fu mai sposato, se si eccettuato il parere particolare di Clemente Alessandrino, (lib. 3. strom. p. 448. Edit. Heinsii) il quale al tempo stesso ci dice che S.

Paolo e quei ministri del Vangelo che avevano mogli, vivevano con loro come se fossero state loro sorelle. I pretesi riformatori, che portano questo luogo per far vedere che vescovi e preti possono sposarsi, vivranno in questo modo? Vedere 1 Corinzi vii. 7, 8. Ma anche Calvino, Beza e il dottor Hammond spiegano questo di un uomo che lavorò con San Paolo. (Witham) --- Sembra probabile che S.

Paolo sta parlando qui con una delle persone menzionate nel versetto precedente. Altri pensano che stia parlando al carceriere [carceriere] che ha convertito a Filippi. Sembra molto probabile, tuttavia, che san Paolo parli qui con il vescovo della Chiesa, a Filippi. Quanto all'opinione che parli con sua moglie, abbiamo altrove confutato quel sentimento. (Calmet) --- San Paolo dice di se stesso che non aveva moglie, (1 Corinzi vii.

8.) e tutti i Padri greci sono molto positivi su questo punto. --- Con Clemente. San Girolamo, Estius e alcuni altri credono che questo Clemente fosse il quarto papa che governò la Chiesa, dopo i SS. Linus e Cletus: almeno questa è l'opinione comune. --- Quelle donne che hanno lavorato con me nel Vangelo, non predicando, ma aiutando altri modi per promuovere il Vangelo. (Conam)

[BIBLIOGRAFIA]

Germane confronta. Suzuge gnesie greca. San Giovanni Crisostomo ( in greco: log. ig. p. 76.) lo espone in greco: sunergos e in greco: sustratiotes. Ci dice che alcuni credevano fosse la moglie di San Paolo; ma, dice, greco: alla ouk estin, &c.

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