Ma a chi non ha, gli sarà tolto anche ciò che ha. Leggiamo ancora, (Matteo xxv. 29.) Anche ciò che crede di avere. Un passaggio aiuta ad esporne un altro: affinché ciascuno di questi testi, con una piccola riflessione, si trovi vero; e una tale verità, che dovrebbe essere motivo di timore e di apprensione per tutti coloro che sono negligenti e indolenti nel servizio di Dio. Perché, come S.

Osserva Agostino, coloro che hanno ricevuto grazie e favori da Dio, e non ne hanno fatto buon uso e profitto, si può dire che non li hanno, sebbene non ne siano ancora presi. E perché? ma perché non se ne servono più che se non le avessero. Vedi le parabole dei talenti, Matteo xxv e Luca xix. (Witham) --- A colui che ha, a lui sarà data la conoscenza dei misteri del regno di Dio.

Ma quelli che sono increduli e resistono alle mie parole, come i farisei e gli altri ebrei, lungi dall'essere così arricchiti con i doni spirituali nel mio regno, saranno anche privati ​​dei benefici che ora possiedono. Così gli ebrei furono privati ​​del loro tempio, del loro sacerdozio, del loro regno e persino della vera adorazione di Dio. (San Girolamo) --- Rifiutarono Gesù Cristo, fonte e pietra angolare della virtù; tutto ciò che dunque avevano acquistato o posseduto, sarà loro tolto e dato agli apostoli.

(Idem.) --- Chi ha il desiderio di conformarsi ai precetti divini, quel desiderio non solo sarà accresciuto, ma gli saranno aggiunte tutte le altre virtù; ma se è privo di questo desiderio, le virtù che già possiede, o sembra possedere, gli saranno tolte, non che Dio lo priverà di queste senza motivo, ma si renderà indegno di esse. (San Giovanni Crisostomo)

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