Se la primizia (vedi la parola greca) è santa, lo è anche la messa; così anche il resto, il prodotto che segue. Allude all'offerta fatta dalla legge della primizia, che consisteva nel riconoscere che tutte le cose buone provenivano da Dio e nel portare una benedizione sul resto. --- Se la radice è santa, lo sono anche i rami. Per radice, dice san Giovanni Crisostomo, egli intende Abramo, e i patriarchi, da cui tutta la nazione giudaica procedette, come rami da quella radice: e questi rami sono da considerarsi santi, non solo per la radice da cui provenivano , ma anche perché adoravano il vero Dio.

E se alcuni, o gran parte di questi rami sono stati spezzati, possono, come si dice, (ver. 23.) essere nuovamente innestati. E voi, Gentili, dovete ricordarvene che foste per voi un olivo selvatico: ed è solo per chiamata misericordiosa di Dio, che avete la felicità di essere innestati sulla stessa radice dei patriarchi; e così, imitando la fede di Abramo, sono diventati suoi figli spirituali, ed eredi delle promesse, e per questo mezzo sono stati resi partecipi della radice e della linfa e della grassezza del dolce ulivo.

Ricorda che non porti la radice, né eri la radice che era santa; ma la radice ti porta; e che essendo rami di un olivo selvatico, devi naturalmente ancora portare cattivo frutto, sebbene innestato sulla radice di un ulivo dolce. È solo per la misericordia di Dio, se porti buoni frutti. Allora non essere altezzoso, né vantarti, ma temere e sforzarti di continuare nella bontà; affinché Dio non risparmi anche te, ma ti tagli, come rami inutili.

E lasciate che vi dica, quanto ai Giudei, se non stanno ancora nell'incredulità, Dio può innestarli di nuovo nel loro stesso olivo; e sembra più facile che quelli, che sono naturalmente rami del dolce olivo, producano buoni frutti, quando saranno innestati nel loro stesso olivo, essendo della stirpe di Abramo, al quale erano state le promesse fatto. (Witham) --- Vediamo qui, che colui che si attiene alla fede, può cadere da essa; e perciò deve vivere nella paura, e non nella vana presunzione e sicurezza dei moderni settari.

(Challoner) --- L'apostolo qui esorta i Gentili convertiti, a temere che non cadano e si portino addosso una punizione simile a quella dei Giudei. Gli ebrei erano il suo popolo eletto, i figli dell'alleanza; ora sono stati spogliati di tutto; lo stesso può succedere anche a te. Potresti cadere nella presunzione e nell'incredulità; se rimani fermo, non è per i tuoi meriti o per le tue opere, ma per la fede, puro dono di Dio.

Né la fede, né la vocazione, né la grazia sono inammissibili. Potresti perdere tutto; e perciò deve sempre temere e vivere nell'umiltà. Se Dio non ha risparmiato i rami naturali, temete che non risparmierà voi. (ver. 21.) (Calmet) --- I Gentili sono qui ammoniti a non essere orgogliosi, né a gloriarsi degli Ebrei; ma approfittare piuttosto della loro caduta per temere ed essere umili, per non essere scacciati.

Non che tutta la Chiesa di Cristo possa mai cadere da lui; essendo stato assicurato da tante promesse divine nella sacra scrittura; ma che ciascuno in particolare possa cadere; e quindi tutti in generale devono essere ammoniti a guardarsi da ciò che può accadere a qualcuno in particolare. (Sfidante)

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