Perché a chi è unito a tutti i viventi c'è speranza, e quindi la condizione dei vivi è ancora da preferire, non si deve cedere a una peccaminosa disperazione; perché un cane vivo è meglio di un leone morto, cioè, per quanto umile sia la posizione di una persona nella vita, la sua condizione è preferibile a quella anche della persona più onorata che è stata reclamata dalla morte e quindi non può più lavorare né goditi i frutti del suo lavoro.

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