'E lo svegliano e gli dicono: "Maestro, non ti importa che stiamo per morire?"

Il vento ululava e le enormi onde continuavano all'infinito a percuotere e travolgere la barca, e la barca fu allagata e, aggrappandosi a tutto ciò a cui potevano aggrapparsi, i discepoli fradici e spaventati rinunciarono ai loro sforzi e si avviarono a guado attraverso l'acqua vorticosa della barca, facendosi strada con il vento e gli spruzzi oltre il cupo timoniere che lottava per controllare il timone, e infine raggiungendo la poppa dove scuotevano disperatamente Gesù per svegliarlo.

Avevano provato tutto quello che sapevano ma era inutile. Sapevano che da un momento all'altro sarebbero crollati. E così, al termine del loro vincolo, erano giunti a Colui dal quale fino a quel momento erano dipese le loro vite. Ed Egli era la loro ultima risorsa, poiché il fatto che andassero da Lui suggerisce che sentivano che avrebbe potuto fare qualcosa. (Perché altrimenti i marinai esperti dovrebbero svegliare un novizio?). Ma apparentemente non riuscivano a capire perché Gesù sembrava così indifferente.

"Maestro, non ti interessa che stiamo per morire?" C'è forse un rimprovero nelle parole, anche se il loro scopo potrebbe essere stato semplicemente quello di scioccarlo nel fare qualcosa. Questa era la loro ultima risorsa. Le parole portano il segno della paura di uomini coraggiosi che hanno fatto tutto il possibile contro il vento implacabile e il mare e stanno affrontando una certa fine. Sicuramente il Maestro (didaskalos - l'autorevole maestro maestro) dovrebbe conoscere la situazione, anche se dormiva? Istintivamente sapeva così tanto.

Allora perché ha continuato a dormire? Perché non ha fatto qualcosa? Sembrava che non gli importasse se morivano tutti o meno. E  gli  importava! Tutto quello per cui ora dovevano vivere era su quella barca. Perché dobbiamo riconoscere che il loro 'noi' includeva Gesù. Non stavano solo pensando a se stessi. Con loro periva la speranza d'Israele. Quando sorgono le tempeste della vita, quanto è facile per noi presumere che a Dio non importi e non abbia il controllo.

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