Gesù svela l'ipocrisia dei capi religiosi con la parabola dei due figli (21,28-32).

Gesù ora segue la sua sfida riguardo alla fonte dell'autorità di Giovanni, al fine di affrontare con maggiore enfasi i leader religiosi con la loro incapacità di rispondere al messaggio di Dio attraverso Giovanni. Sottolinea che Giovanni aveva portato loro la verità, ma che non erano riusciti a rispondere a quella verità, e anche ora non lo stavano facendo. Al contrario, alcuni di coloro che religiosamente disprezzavano di più, i dipendenti pubblici e le prostitute, avevano risposto a Giovanni, si erano pentiti e avevano creduto, e così erano entrati nel Regno del Cielo prima di loro.

Stando così le cose, i capi religiosi erano come un figlio che fingeva con suo padre di fare ciò che voleva, ma in realtà non lo faceva. Mentre i dipendenti pubblici e le prostitute che prima erano stati disubbidienti, ora erano diventati figli obbedienti. Erano come un figlio che all'inizio era stato piuttosto scortese con suo padre, ma alla fine era rimasto conforme ai suoi desideri. (Possiamo confrontare con questa parabola la parabola del padre amorevole e dei suoi due figli in Luca 15:11 che illustrava un punto simile).

Analisi.

un “Ma cosa ne pensi? Un uomo aveva due figli, e venne dal primo e disse: 'Figlio, va' oggi a lavorare nella vigna'". ( Matteo 21:28 ).

b «Ed egli rispose: «Non voglio», ma poi cambiò idea e se ne andò» ( Matteo 21:29 ).

c “E venne dal secondo, e disse lo stesso. Ed egli rispose e disse: 'Io vado, signore', e non sono andato» ( Matteo 21:30 ).

d “Quale dei due fece la volontà di suo padre?”

e Dicono: "Il primo".

d Gesù dice loro: «In verità vi dico che i dipendenti pubblici e le prostitute entrano innanzi a voi nella regola regale di Dio» ( Matteo 21:31 ).

c «Poiché Giovanni è venuto a voi per la via della giustizia e non gli avete creduto» ( Matteo 21:32 a).

b “Ma i funzionari e le prostitute gli credettero ( Matteo 21:32 b).

a «E voi, vedendolo, dopo non vi siete neppure pentiti, per credergli» ( Matteo 21:32 c).

Si noti che in 'a' al figlio fu detto di andare a lavorare nella vigna del padre, e parallelamente i capi religiosi, che avrebbero affermato di essere come il figlio obbediente, si rifiutarono di andare. In 'b' il figlio disobbediente si pentì e obbedì a suo padre, e parallelamente i dipendenti pubblici e le prostitute avevano creduto ed erano entrati nella via della giustizia. In 'c' è descritto colui che ha detto che sarebbe andato e non è andato, e in parallelo i capi religiosi non avevano creduto a Giovanni quando li aveva chiamati sulla via della giustizia.

In 'd' Gesù chiede quale dei due figli abbia fatto la volontà del padre, e parallelamente spiega che i dipendenti pubblici e le prostitute hanno fatto esattamente questo. Al centro in 'e' riconoscono che è stato colui che era effettivamente obbediente a fare la volontà di suo padre, non colui che aveva semplicemente detto che l'avrebbe fatto.

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