'Chi sei tu che giudichi il servo di un altro? Al suo stesso signore sta in piedi o cade. Sì, sarà fatto in piedi, perché il Signore ha il potere di farlo stare.'

E, infatti, se Dio ha ricevuto qualcuno, che diritto ha l'uomo di giudicarlo? Infatti, come un servo risponde solo al suo padrone (signore), così anche i servi del Signore rispondono solo a lui. In nessuno dei due casi, quindi, è giustificabile che un servo giudichi l'altro, perché entrambi sono servi di Dio, e ciascuno sta o cade davanti a Lui riguardo al proprio comportamento. È a Lui che renderanno conto. Inoltre, assicura loro Paolo, ognuno rimarrà saldo nella verità, indipendentemente dalle proprie debolezze, perché 'il SIGNORE' ha il potere di tenerlo fermo. Sta vegliando su tutti loro.

Il brano d'ora in poi fa continuamente riferimento al 'SIGNORE' senza chiarire se si tratta di 'Dio Padre' o 'il SIGNORE Gesù Cristo' di cui si parla. Certamente in Romani 14:9 è Gesù Cristo che 'domina' sui morti e sui vivi, confermando così che 'il SIGNORE' in Romani 14:8 deve essere Gesù Cristo.

E in Romani 14:14 Paolo si riferisce a Gesù come 'il SIGNORE, Gesù'. Ciò suggerirebbe la probabilità che si faccia riferimento a Gesù Cristo in ogni caso (anche nella citazione). Abbiamo visto in precedenza con quanta facilità Paolo potesse riferire le Scritture che parlavano del 'Signore', al SIGNORE Gesù Cristo (es. Romani 10:11 ). E questo può essere visto come confermato dal fatto che la parola preferita di Paolo in romani è 'Dio'. Stando così le cose, potremmo aspettarci che lo usasse dove poteva.

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