E disse al suo popolo: Ecco, il popolo dei figli d'Israele è più grande e più potente di noi:

Ecco, il popolo dei figli d'Israele è più grande e più potente di noi. Se gli Ebrei si sono moltiplicati a un ritmo di crescita sempre così rapido, non si può supporre che, in un periodo così breve come un secolo, sarebbero stati capaci di eguagliare, e tanto meno di sopraffare, tutte le forze militari dell'Egitto; e quindi, poiché sono rappresentati come "più e più potenti della popolazione nativa", si deve tenere a mente che il regno entro il quale si trovava il loro insediamento era limitato ai limiti ristretti del Delta. Assumendo la correttezza della terza opinione sopra menzionata, e cioè che Ramses II fosse il "nuovo re", si può affermare brevemente che il regno del Basso Egitto si era, nel corso del tempo, notevolmente ridotto e indebolito da disordini interni. ,

Tra questi i principali erano i Moabiti e gli Israeliti. Questi ultimi non solo erano sparsi, con i loro immensi greggi, sulle ricche pianure verdeggianti, ma vaste moltitudini di loro erano sparse per le grandi città come artigiani o commercianti, e con la loro energia, ricchezza e vasta influenza, esercitavano quasi tutto poteri del paese.

Erano, tuttavia, estranei agli occhi degli abitanti nativi, tanto più che avevano spesso mostrato forti simpatie con i loro membri del clan, gli ammoniti e i moabiti, nelle guerre di confine che questi combattevano con l'Egitto, proprio come i beduini in Egitto hanno in tutte le epoche fecero causa comune con gli invasori stranieri di quel paese. In queste circostanze, il monarca del regno distratto sollecitò l'aiuto del suo potente vicino, il sovrano dell'Alto Egitto, Ramses II (chiamato nel Basso Egitto, e dagli storici greci) Sesostris, il quale - in seguito alla tradizionale politica del suo antenati, per unire tutte le parti del paese sotto un unico governo - assunse subito il protettorato del regno: città dopo città fu posta sotto la sua cura, ad eccezione di dodici città che appartenevano ai Moabiti.

Per molti anni ha cercato invano di impossessarsi di questi. Infine, con un trattato segreto, negoziato ad arte con quel popolo, al quale senza dubbio diede un equivalente, e tra le altre mazzette li lusingò con l'adozione dei loro dei, anche quelle città furono cedute a lui, e si formò una stretta alleanza tra lui e quel popolo per il vincolo di una comune idolatria. Inoltre, morendo il re del Basso Egitto, lasciò un figlio neonato, tra il quale e la propria figlia, già cresciuta, Ramses contrasse matrimonio; così che acquisì la supremazia su tutto l'Egitto; e così gli Ebrei, che in gran numero erano sparsi in tutte le città, caddero sotto il potere dell'ambizioso despota. Ma Ramses, che era un uomo di profonda saggezza politica, era troppo astuto e diffidente per creare disaffezione al suo governo istituendo misure avventate e severe contro una così numerosa classe di suoi nuovi sudditi; e mentre considerava l'espulsione o lo sterminio entrambi ugualmente inopportuni, decise la politica segreta e insospettata di ridurre lentamente il loro numero, o almeno di schiacciare i loro spiriti con lavori forzati sulle sue opere pubbliche (vedi "Monumental History" di Osburn 2:, pp. 502, 503, 521, 527-533).

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