Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio; e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello.

Tu ipocrita, х Hupokrita ( G5273 )] - 'Ipocrita!'

Togli prima la trave dal tuo occhio; e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello. Nostro Signore usa una figura iperbolica, ma non sconosciuta, per esprimere la mostruosa incoerenza di questa condotta. L'«ipocrisia» di cui, non senza sdegno, Egli le addebita, consiste nella pretesa di una carità zelante e compassionevole, che non può essere reale in chi subisce colpe peggiori per giacere in se stesso non corretto.

È adatto solo a rimproverare gli altri che si giudica gelosamente e severamente. Tali persone non solo saranno lente nell'assumere l'ufficio di censura sui loro vicini, ma, quando costrette nella fedeltà a trattare con loro, mostreranno che lo fanno con riluttanza e non con soddisfazione, con moderazione e non esagerazione, con amore e non durezza.

Viene qui condannato l'estremo opposto a quello della censura: la mancanza di discriminazione di carattere.

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