1 Corinzi 1:21

I. A cosa si riferisce la predicazione nel testo? La parola potrebbe giustamente essere resa "la verità predicata", perché san Paolo non pensa all'azione e al processo dell'annuncio, ma al messaggio annunciato. Ai suoi occhi il mero discorso o l'oratoria, indipendentemente dalle pretese del soggetto su cui era impiegato, non avrebbe avuto alcun fascino o dignità. Il mondo è stato salvato dalla sostanza di un messaggio dal cielo, non dalle parole umane che lo hanno trasmesso.

Ora, una caratteristica principale della predicazione apostolica, che le conferì il suo potere salvifico, fu il suo carattere positivo e definito. Poggiando su solide prove, piantando saldamente i suoi piedi sul suolo della terra, e nella piena luce del giorno della storia umana, il credo cristiano alzò il capo al cielo, svelando al credente l'interiorità di Dio, mostrò il modo in cui Dio quando il Figlio prese su di Sé la nostra natura fu veramente costruito un ponte tra la terra e il cielo, e ci scoprì perfino l'intimo cuore del Misericordioso nel vero significato e valore del Sacrificio che fu offerto sul Calvario per i peccati del mondo intero .

Da quella fonte aperta al peccato e all'impurità scaturiscono tutte le speranze del perdono, tutti i rinforzi della grazia, tutta la potenza dei sacramenti, per mezzo dei quali l'opera del Redentore si porta avanti nella sfera del senso e del tempo, in preparazione al importante, il futuro infinito.

II. Di questa predicazione, qual era l'oggetto? San Paolo risponde: "Per salvare coloro che credono". Quando l'Apostolo parla di salvezza, intende una salvezza dell'anima umana individuale dalla rovina, rovina iniziata qui e resa oltre la tomba permanente e irrecuperabile, salvezza dalla morte eterna. E la predicazione degli apostoli presentava Cristo agli uomini, con la frase di san Paolo, come evidentemente esposto tra loro crocifisso, come il loro Salvatore, come il loro Salvatore sufficiente, capace di salvare al massimo coloro che per mezzo di Lui vengono a Dio.

III. Chi è capace di ricevere questa salvezza? "Quelli che credono." Di fatto, quindi, i destinatari della salvezza sono una classe ristretta. La fede è, nella sua essenza, l'atto mediante il quale l'anima accetta la salvezza. Questa credenza è un movimento di tutta l'anima, di tutti i suoi poteri che vanno incontro alla verità stabilita; è pensiero, è affetto, è fiducia, è abbandono, faccia a faccia con l'invisibile, ma chiaramente appreso, Cristo.

La fede non salva, non può di per sé salvare; ma la fede è la mano che tendiamo per ricevere la salvezza che è operata per noi, e che quindi dobbiamo ricevere in questa nostra mano per farla nostra.

HP Liddon, Chiesa di famiglia, 28 luglio 1886.

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