Genesi 3:8

I. Quello che ci colpisce prima di tutto è che Adamo rappresenta il peccatore medio. Un uomo può fare peggio di Adamo. Molti uomini hanno fatto e fanno di peggio che nascondersi da Dio dopo averlo oltraggiato con il peccato. La condotta di Adamo dimostra che il senso della presenza di Dio, orrore, grandezza, era ancora intatto nella sua anima.

II. "Si sono nascosti". Non era il risultato di una consultazione; era un istinto. Due motivi avrebbero contemporaneamente determinato l'azione di Adamo. (1) Paura. La grandezza di Dio era ora la misura del terrore della creatura che aveva osato disubbidirgli. (2) Vergogna. Adamo aveva provato un timore di Dio nella sua vita non caduta che differiva dal timore reverenziale della sua coscienza sporca tanto quanto una sana circolazione del sangue poteva differire dal polso della febbre.

Ma la vergogna era una cosa assolutamente nuova, diversa da qualsiasi altra capacità o esperienza in se stesso con cui il nostro primo padre era stato precedentemente a conoscenza. Come la grandezza di Dio era la misura della paura di Adamo, così la sua grandezza perduta era la misura della vergogna di Adamo.

III. "Tra gli alberi del giardino." Gli alberi all'ombra dei quali l'anima umana cerca rifugio dal suo Dio sono: (1) il piacere; (2) occupazione; (3) razionalismo morale.

IV. Non abbiamo difficoltà a caratterizzare questo atto di Adamo come sciocco e irrazionale. Era così: (1) perché era tentare l'impossibile; e (2) perché doveva fuggire dall'unica speranza e apertura per il restauro e la sicurezza.

HP Liddon, Cambridge Lent Sermons, 1864, p. 23.

Riferimenti: Genesi 3:8 . H. Hayman, Cappella della scuola di rugby, p. 159; W. Meller, Omelie del villaggio, p. 212; G. Matheson, Momenti sulla montagna, p. 1; H. Macmillan, La foglia di olivo, p. 241; C. Kingsley, Vangelo del Pentateuco, p. 41; Spurgeon, Sera per sera, p. 184; JH Blunt, Miscellaneous Sermons by Clergymen of the Church of England, p. 93; B. Waugh, Sunday Magazine (1887), pp. 138, 209; G. Calthrop, Ricordi del pulpito, p. 16.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità