Matteo 13:13

Cristo qui tocca un fatto comune dell'insensibilità spirituale della nostra natura umana; quello stato in cui le cose spirituali passano davanti a un uomo, e invece di essere realtà belle e benedette per lui non hanno significato. Né c'è nulla di strano o fantasioso in questa rappresentazione. Gli uomini vengono in contatto con la natura, l'arte, la carità, eppure sono ad esse insensibili; e, similmente, possono venire, e spesso vengono, a contatto con ciò che è infinitamente più importante, la verità com'è in Gesù, e tuttavia non riescono a discernere il suo significato e la sua realtà. Ora, quali sono alcuni dei passaggi attraverso i quali si raggiunge questo stato grossolano, insensibile e insensibile?

I. È indotto da ogni tipo di depravazione. Questa è una delle punizioni della trasgressione, che la natura morale è deteriorata e resa insensibile alle cose spirituali. Il peccato non fa semplicemente precipitare un uomo in un'oscurità esteriore; riempie di tenebre il suo essere interiore. Non si limita a escluderlo da un cielo esterno; lo priva della capacità di percepire e godere del celeste.

II. L'insensibilità alle cose spirituali cresce spesso in un uomo attraverso la padronanza delle attività mondane. La diligenza in tutte le chiamate legittime stabilite dal cielo fa parte del dovere cristiano di ogni uomo. Ma è possibile essere schiavi anche di ciò che è lecito e ordinato da Dio. Questi doveri possono assorbire così tanto il pensiero e le energie di un uomo che, nel corso del tempo, diventa indifferente a tutto il resto. I molti mondi che stanno al di fuori del suo piccolo mondo sono come se non esistessero.

III. L'abitudine di nutrire il dubbio è un'altra circostanza che tende a indebolire la visione e la comprensione spirituali. Mentre l'uomo esita, pieno di timidezza e infedele, si verifica un deterioramento segreto e silenzioso delle capacità spirituali. Si sta allontanando sempre più nell'oscurità. I poteri del mondo a venire stanno gradualmente diventando semplici ombre e immagini, svolazzanti davanti alla sua visione. Questa è una delle inevitabili sanzioni dell'indecisione. In questo modo, in molti casi, si raggiunge quello stato in cui gli uomini vedendo non vedono; udendo non odono, né capiscono.

T. Hammond, Pulpito del mondo cristiano, vol. xiv., pag. 163.

Riferimento: Matteo 13:14 ; Matteo 13:15 . G. Huntington, Sermoni per le Sacre Stagioni, p. 187.

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