Matteo 21:3

I. Le parole di Nostro Signore illustrano, prima di tutto, la deliberata con cui si è mosso verso la sua agonia e morte. Quando mandò i due discepoli a prendere l'asino e il puledro che erano legati nella via di Betfage, come sapeva, stava facendo il primo passo di una serie che sarebbe terminata entro una settimana sul monte Calvario. Tutto, di conseguenza, è misurato, deliberato, calmo. È questa deliberazione nella Sua avanzata di morire; è questa volontarietà nelle Sue sofferenze che, accanto al fatto della Sua vera Divinità, conferisce alla morte di nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo il suo carattere di sacrificio per i peccati del mondo intero.

II. Le parole di Nostro Signore illustrano, in secondo luogo, l'esatta natura delle Sue affermazioni. "Se qualcuno vi dovesse dire, direte: "Il Signore ne ha bisogno". Ora, qual è la giustificazione di questa richiesta? È una domanda a cui si può rispondere solo in un modo, cioè che Cristo era tutto lungo il vero proprietario dell'asino e del puledro, e che l'apparente proprietario non era che il suo ufficiale giudiziario. Egli rivendica ciò che ha prestato per un po', riprende ciò che è sempre stato suo; udiamo la voce dell'Essere al quale l'uomo deve tutto ciò che è e tutto ciò che ha "chi siamo e serviamo".

III. Le parole di Nostro Signore mostrano come Egli può servirsi di tutti, anche degli ultimi e degli ultimi; anzi come, nella sua condiscendenza, si rende dipendente da loro per il compimento dei suoi alti propositi. Fu dell'asino e del puledro a Betfage che Egli stesso disse: "Il Signore ne ha bisogno". L'asino e il puledro, di per sé insignificanti, erano diventati necessari a nostro Signore in una delle grandi svolte della sua vita; erano necessari per un servizio unico e incomparabile, che ha dato loro un posto nella storia sacra fino alla fine dei tempi.

Dovevano essere elementi cospicui in quella grande processione sacrificale per tale fu in cui Lui, il fiore all'occhiello della nostra razza, si mosse deliberatamente in avanti per cedere Se Stesso alla volontà degli uomini che oggi possono gridare "Osanna" e che domani piangeranno "Crocifiggere." I bisogni di Dio. Era sicuramente un'espressione troppo audace se non ci avesse autorizzato a usarla. Eppure ecco che stanno, le parole "Il Signore ha bisogno di loro". Aveva bisogno di quell'asino e di quel puledro nella strada di Betfage.

HP Liddon, Pulpito del mondo cristiano, vol. XXI., pag. 209.

Riferimenti: Matteo 21:3 . Omiletic Quarterly, vol. ii., pag. 241; JM Neale, Sermoni per l'anno liturgico, vol. ii., pag. 80. Matteo 21:4 . C. Kingsley, Sermoni su argomenti nazionali, p. 1. Matteo 21:4 ; Matteo 21:5 . G. Butler, Sermoni del Cheltenham College, p. 20.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità