Salmi 37:16

I. La potenza divina data dall'Onnipotente alla vera fede e alla devozione del cuore raccoglie, nutre e custodisce quanto è buono e comodo nella nostra condizione, lo valorizza, lo diffonde, lo ingrandisce, lo matura, come il sole in primavera fa i fiorellini, che altrimenti appassirebbero del tutto; mentre, d'altra parte, c'è nell'amore per il mondo, in ogni tipo di cupidigia, una qualità corrosiva, avvizzinte, che fa gradualmente avvizzire, restringere e sprofondare nel nulla la crescita più abbondante della prosperità. Una piccola circostanza nella vita di un uomo buono può crescere su di lui e fargli pensare più felice, anche in questo mondo, che la più grande prosperità di un uomo cattivo.

II. Un amico sicuro che ha il giusto vale tutti i compagni degli empi. Elia nel deserto, con la visita di tanto in tanto di un angelo non trovava che il ricordo di quei rari momenti gettava una luce su tutte le sue ore solitarie che impedivano loro di essere noiose?

III. La stessa regola vale, non solo riguardo alle cose esteriori, ma anche alla conoscenza, alla cultura e alla conoscenza anche delle questioni divine. Una piccola goccia di conoscenza, toccata dalla grazia divina, può gonfiarsi in un mare.

IV. Tale è la misericordia di Dio da un lato, e la perversità degli uomini dall'altro, che anche rispetto alle benedizioni spirituali vale anche il detto del Salmista. Una piccola misura di grazia ben impiegata e accolta in un cuore desideroso di essere reso giusto è migliore dei più alti privilegi spirituali quando Dio, nei suoi giudizi imperscrutabili, li ha concessi a persone indegne.

Sermoni semplici dei collaboratori di "Tracts for the Times" vol. vi., pag. 159 (vedi anche J. Keble, Sermoni per i giorni dei santi, p. 343).

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