LA CADUTA DI GIUDA

'Non ho scelto voi dodici, e uno di voi è un diavolo? Parlò di Giuda Iscariota, figlio di Simone».

Giovanni 6:70

Chi era Giuda? Era uno dei Dodici scelti per stare con il Signore durante la Sua vita sulla terra. Quando i dodici furono mandati a due più due a predicare, andò anche Giuda. A Giuda, come agli altri, Cristo ha dato il potere contro gli spiriti immondi e per guarire ogni sorta di malattia. Era uno di quella banda privilegiata che seguiva il nostro Beato Signore, che era testimone dei Suoi miracoli, che godeva della più stretta intimità con Lui.

Qual era il suo carattere in questo periodo? Dobbiamo supporre che, mentre predicava le dottrine di Cristo, lo faceva senza credervi egli stesso? Che, mentre scacciava i demoni nel Nome di Gesù, non aveva fede in quel Nome? Che, mentre per ordine di Cristo, se ne andò, senza bisaccia, senza pane, senza denaro, esponendosi all'inimicizia e al disagio, al bisogno e alla sofferenza, lo fece con l'odio verso Cristo insediato nel suo cuore? Oh! no.

Giuda era molto più simile a molti di noi. Era un uomo dalla mente debole e vacillante, capace di andare bene, purtroppo suscettibile di andare male; tremante ed esitante al limite della fede, ma non cedendo se stesso, cuore e anima, alla volontà del suo Maestro; credendo, non realmente e salvificamente, ma con una specie di credenza; lavorare e obbedire a Cristo in una certa misura; forse credendosi per tutto questo tempo un discepolo fedele, laborioso, obbediente.

Ma in lui avvenne un cambiamento. L'incredulità entrò nel suo cuore, insospettata da quelli intorno, nota solo a nostro Signore. Il peccato fu quindi presentato alla sua attenzione: lasciò che i suoi pensieri si soffermassero su di esso. Per nasconderlo ha inventato una bugia. Il rimprovero è stato somministrato. Il pensiero e l'azione del tradimento si aggiunsero ai suoi peccati precedenti. L'esposizione è seguita. Allora entrò in odio e lo condusse a quell'atto finale, che trascinò la sua anima alla rovina eterna, irreparabile. Avviso:-

I. La sua mancanza di fede .— Nostro Signore, nel suo grande discorso eucaristico, ha parlato di nutrire il suo popolo con il suo corpo e il suo sangue, e molti dei suoi discepoli, dicendo: "Questo è un discorso duro", si allontanò da lui. Fu allora che Cristo pronunciò le parole del testo. Questo discorso sembra essere l'evento che per primo ha svelato il carattere di Giuda nella sua debolezza. Aveva predicato e operato miracoli nel Nome di Cristo, ma non aveva una fede vera e forte in Lui, quindi, quando veniva insegnata una dottrina al di là della sua ragione, la sua fede debole gli permetteva di non comprenderla.

Per la sua mancanza di fede nella dottrina si indebolì e alla fine perse la sua fede nella persona di Cristo; perché come è possibile non credere a una dottrina senza non credere al maestro? È lo spirito della fede, o dell'incredulità, in noi che determina se ci sediamo come umili studenti di ciò che Cristo ha insegnato, o come giudici di ciò che Cristo avrebbe dovuto insegnare. Mi è stato detto da alcuni, che si professavano anche cristiani, non importa molto se riceviamo o meno il Sacramento.

Non importa? È impossibile che i desideri di Cristo, i comandi di Cristo, non abbiano alcuna conseguenza. Se mai questo spirito di incredulità assale qualcuno di voi, ditelo subito come un suggerimento del diavolo. E se il detto è troppo difficile per te, prega ardentemente Dio di darti la fede per afferrarlo. E anche se la tua fede è debole, non abbandonare quindi questa Festa Celeste, ma vieni a prenderne parte, pregando per ulteriore grazia e illuminazione. Non dobbiamo aspettare finché non immaginiamo che la nostra fede sia maturata per obbedire ai comandi di Cristo. Dobbiamo obbedire, affinché la nostra fede possa essere rafforzata e resa perfetta.

II. La sua resa al male . ‑ Questa storia di Giuda ci insegna anche a stare costantemente in guardia contro le prime suggestioni del male. Il peccato entrò nel suo cuore, dapprima, forse, ma semisospettato da lui stesso, e poi, aumentando a poco a poco in forza, e aggiungendosi nuovi peccati, finì con la distruzione sia del suo corpo che della sua anima. Questi primi suggerimenti sono molto pericolosi. Sono così sottili, così apparentemente insignificanti e banali, che non riteniamo che valga la pena di notarli.

Eppure sono, come si suol dire, 'il sottile bordo del cuneo', che dapprima squarcia leggermente il cuore e poi apre un'ampia fessura che ci separa da Dio e dal suo Cristo. Oh! segna bene questi primi suggerimenti, questi primi pensieri, questi primi, per quanto banali possano apparire, parole e atti di peccato. Satana è astuto ora come quando tentò Giuda. Tutti i grandi peccati hanno piccoli inizi. Giuda cominciò col dubitare di nostro Signore e finì col tradirlo.

Rev. C. Marriott.

illustrazione

«La frequenza degli avvertimenti e dei suggerimenti di nostro Signore rivolti a Giuda Iscariota è notevole. Rollock osserva quale terribile prova sia della durezza del cuore che un uomo così avvertito non essere colpito dalla coscienza e pentirsi.'

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