E così vidi in visione i cavalli e quelli che vi sedevano sopra, con corazze di fuoco, di giacinto e di zolfo: e le teste dei cavalli erano come teste di leoni; e dalla loro bocca usciva fuoco, fumo e zolfo.

ver. 17. Corazze di fuoco, ecc. ] Moschetti, archibugi, pistole e altri sputi; ma soprattutto quei grandi fucili e quei pezzi assassini, tanto usati dai Turchi, quei potenti ordigni che portarono davanti a Costantinopoli, Rodi ed altri luoghi, niente inferiori a quei due che furono fusi da Alfonso duca di Ferrara, quello di cui chiamò il terremoto, l'altro Grandiabolo, o il grande diavolo. (Calcondila. Valle della vanità di Peacham.)

a Il primo tipo di cannone portatile, di dimensioni variabili da un piccolo cannone a un moschetto, che a causa del suo peso, quando utilizzato sul campo, era sostenuto su un treppiede, un cavalletto o altro "carro", e successivamente su un 'riposo' biforcuto. Il nome in tedesco e fiammingo significava letteralmente 'fucile a gancio', dal gancio fuso insieme al pezzo, con il quale era fissato al 'carro'; ma il nome divenne generico per armi da fuoco portatili generalmente nel XVI secolo, tanto che il tipo con il gancio fu successivamente distinto come arquebuse à croc: ŒD

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