E Giobbe parlò e disse:

ver. 2. E Giobbe parlò e disse ] Ebr. Risposto e detto. Risposto? Chi gli ha risposto? Dicono i dottori ebrei, egli rispose ai suoi amici, i quali, non avendogli detto finora nulla, e ascoltato poco da lui, alla fine - rupere silentia voce, per distruggere una voce silenziosa, e gli chiesero che cosa avesse? altri più probabilmente concepiscono che Giobbe abbia qui risposto a qualche disputa nella sua mente, o meglio col diavolo.

Alcuni prendono questo verso solo per una transizione. Altri ne fanno una preparazione per il discorso futuro di Giobbe, per smuovere le aspettative e attirare l'attenzione. In verità il discorso è sempre, secondo Giobbe 42:7 , poetico e molto accurato, composto in esametri (come sostiene Girolamo), non da Giobbe e dai suoi amici al primo enunciato, ma poi da Giobbe con più comodo; o, come alcuni pensano, da Mosè mentre era pastore a Madian, per il conforto dei suoi poveri compatrioti in Egitto, Sic et Ionas orationem suam in ventre balaenae habitam, et David plerosque Psalmos, &c.

Mercer dice che il suo predecessore Vatablus (come aveva sentito dire) aveva trovato un modo per scansionare questi esametri ad altri sconosciuti, ea tutti i più oscuri, perché il versetto provoca una nuvola. Si dice che il primo esametro mai fatto in greco sia questo,

Hai cera d'api cerata piumata.

Uccelli, portate subito le vostre piume, e le api, la vostra cera.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità