Giobbe 3:1

Dopo questo Giobbe aprì la sua bocca e maledisse il suo giorno. ver. 1. _Dopo questo_ ] Dopo tanto silenzio dei suoi amici, e per indurli a parlare, che per fortuna aspettarono prima alcune sue parole, come conoscendolo saggio e ben parlato. O [Dopo questo] Dopo che i dolori di Giobbe furono un po'... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:2

E Giobbe parlò e disse: ver. 2. _E Giobbe parlò e disse_ ] Ebr. Risposto e detto. Risposto? Chi gli ha risposto? Dicono i dottori ebrei, egli rispose ai suoi amici, i quali, non avendogli detto finora nulla, e ascoltato poco da lui, alla fine - _rupere silentia voce,_ per distruggere una voce silen... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:3

Perisca il giorno in cui sono nato e la notte [in cui] è stato detto: C'è un bambino concepito. ver. 3. Perisca _il giorno in cui sono nato_ ] Egli maledice il suo compleanno, che i Greci chiamano γενεθλιον, quasi γενεσιν αθλιον : l'inizio della nascita di un uomo lo chiamano la generazione della s... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:4

Che quel giorno sia tenebra; Dio non lo guardi dall'alto, né la luce risplenda su di esso. ver. 4. _Che quel giorno sia tenebra_ ] Una fitta oscurità, come quella che era una volta in Egitto, Esodo 10:28 . Un giorno di tribolazione e di angoscia, un giorno di tenebre e di tenebra, un giorno di nuvo... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:5

Che l'oscurità e l'ombra della morte lo macchino; dimori una nuvola su di essa; lascia che l'oscurità del giorno lo terrorizzi. ver. 5. _Che l'oscurità e l'ombra della morte lo_ macchino ] Sia _dies luctuosus et lethalis,_ un giorno così mortale e oscuro, che ciascuno possa considerarlo il suo ulti... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:6

In quanto a quella notte, l'oscurità si impossessi di essa; non si unisca ai giorni dell'anno, non entri nel numero dei mesi. ver. 6. _Quanto a quella notte, si impossessano di essa le tenebre_ ] Dopo aver speso il suo torpore per il giorno, ora si sfoga nella notte, secondo quella divisione, Giobb... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:7

Ecco, che quella notte sia solitaria, che nessuna voce gioiosa vi entri. ver. 7. _Ecco, che quella notte sia solitaria_ ] E così di conseguenza dolorosa; perché la solitudine è sgradevole, _et ottimale solatium sodalitium. _C'è una desiderabile solitudine, come quella di Isacco, Genesi 24:63 , di G... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:8

Lo maledicano quelli che maledicono il giorno, che sono pronti ad alzare il loro lutto. ver. 8. _Lo maledicano, che maledicono il giorno_ ] Come quegli _atri et tetri Atlantes_ (di cui si è parlato prima) maledicono il sole nascente per averli bruciati, _Non tam cute, quam corde_ Non tanto pelle qu... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:9

Siano oscure le stelle del suo crepuscolo; cerchi la luce, ma non [ne abbia]; né far vedere l'alba del giorno: ver. 9. _Siano oscure_ le stelle del suo crepuscolo] Se le stelle del suo crepuscolo sono oscure, quanto è grande quella oscurità! Giobbe non avrebbe avuto questa notte per avere luce di s... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:10

Perché non ha chiuso le porte del grembo di mia madre, né ha nascosto il dolore ai miei occhi. ver. 10. Perché non ha chiuso le porte del grembo di mia madre] Affinché questa maledizione non sembri senza motivo, e pazzo senza motivo, ti dice qui perché sfoga così la sua passione; e si lamenta così... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:11

Perché non sono morto dal grembo materno? [perché] non [non] ho rinunciato al fantasma quando sono uscito dalla pancia? ver. 11. _Perché non sono morto dal grembo materno? perché non ho rinunciato al fantasma? &C. _] Perché non fui subito portato _ab utero ad urnam? _dal grembo al sepolcro, dalla n... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:12

Perché le ginocchia me lo hanno impedito? o perché i seni che dovrei succhiare? ver. 12. _Perché le ginocchia me lo hanno impedito? _] Perché la levatrice troppo premurosa mi ha messo in grembo e non mi ha lasciato morire solo per la mia fatale impotenza? L'uomo è una povera creatura indifferente;... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:13

Per ora se fossi stato immobile e taciuto, avrei dormito: allora se fossi stato a riposo, ver. 13. _Per ora avrei dovuto sdraiarmi immobile e tacere_ ] Perché, ma non è meglio conservarsi sotto sale che putrefarsi nello zucchero? essere svuotato di vaso in vaso, che sentirsi a proprio agio, e così... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:14

Con re e consiglieri della terra, che si sono costruiti luoghi desolati; ver. 14. _Con i re e i consiglieri della terra_ ] _qd_ Quelli che qui sono stati i più negoziali, e (come i nobili della terra) hanno avuto in mano le cose più grandi, con quelli che avrei dovuto essere accoppiato nella tomba,... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:15

O con principi che avevano oro, che riempivano d'argento le loro case: ver. 15. _O con principi che avevano l'oro_ ] Gran parte di esso. Petrarca riferisce di papa Giovanni XXII, che i suoi eredi trovarono nelle sue casse non meno di 250 tonnellate d'oro. Bonifacio VIII, fatto prigioniero e depreda... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:16

O come una nascita prematura nascosta non ero stata; come bambini [che] non hanno mai visto la luce. ver. 16. _O come una nascita prematura nascosta che non ero stato_ ] Come un embrione aborto o abortito che cade dalla madre, come un frutto prematuro cade dall'albero. Vedi Apocalisse 6:13 . Nascos... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:17

Là gli empi cessano di turbare; e là gli stanchi riposano. ver. 17. _Là i malvagi cessano di turbare_ ] Qui sono irrequieti, come agiti e agitati dal diavolo, che essendo una creatura scontenta e turbolenta, fa rumore nel mondo e fa lavorare i suoi folletti per fare del male e irritare gli altri ,... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:18

Giobbe 3:18 [Là] i prigionieri riposano insieme; non ascoltano la voce dell'oppressore. ver. 18. _Là i prigionieri riposano insieme_ ] O allo stesso modo, come fanno i loro crudeli creditori e i loro duri sorveglianti. Là, cioè nello stato dei morti, sia per terra che per mare, riposano i prigionie... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:19

Il piccolo e il grande ci sono; e il servo [è] libero dal suo padrone. ver. 19. _Ci sono il piccolo e il grande_ ] Nel Calvario ci sono teschi di tutte le dimensioni, dicono gli Ebrei. _Stat sua cuique muore_ (Virg. Eneide, lib. 1 0). È stabilito che tutti muoiano una volta sola, siano essi grandi... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:20

Perciò è data luce a colui che è nella miseria, e vita all'anima amareggiata; ver. 20. _Perché la luce è data a colui che è nella miseria_ ] Giobbe non ha ancora fatto, sebbene abbia detto più che abbastanza di questo argomento; ma per mancanza dell'olio di gioia e di letizia le sue porte si muovon... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:21

Che bramano la morte, ma non [viene]; e scavare per essa più che per nascosti tesori; ver. 21. _Che bramano la morte, ma non viene_ ] Gli amari nell'anima bramano la morte, quelli che sono nel dolore o nella miseria tendono a desiderare di essere spediti a qualsiasi condizione, e li perdonerebbero... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:22

Chi si rallegra enormemente, [e] si rallegra, quando trovano la tomba? ver. 22. _Che si rallegrano enormemente_ ] Gioia finché non saltano di nuovo, così Broughton lo rende. Strano che qualcuno sia così lieto della morte, quell'ultimo nemico, quel massacro della natura e presagio dell'inferno per gl... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:23

Giobbe 3:23 [Perché è data la luce] a un uomo la cui via è nascosta e nel quale Dio ha nascosto? ver. 23. _Perché la luce è data a un uomo la cui via è nascosta? _] _cioè_ perché la luce della vita è continuata per colui che è in un labirinto o in un labirinto di miserie, di cui non può vedere alcu... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:24

Perché il mio sospiro viene prima che io mangi, e i miei ruggiti si riversano come acque. ver. 24. _Perché il mio sospiro viene prima che io mangi_ ] Non viene inviato, come fa il tempo cattivo, e in modo fuori stagione mi sorprende al mio pasto. Mescolo la mia carne alle mie lacrime, ad ogni pezze... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:25

Perché la cosa che temevo grandemente è venuta su di me, e quella di cui avevo paura è venuta su di me. ver. 25. _Perché è venuta su di me la cosa che temevo grandemente_ ] Ebr. Ho temuto una paura, ed è venuta su di me. Se Giobbe fosse stato malvagio, questo non sarebbe stato stupore, Pro 10:24 Gio... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:26

Non ero al sicuro, né riposavo, né stavo tranquillo; eppure sono arrivati ​​i guai. ver. 26. _Non ero al sicuro_ ] _cioè_ non mi consideravo semplicemente l'uomo più sicuro e più felice, a causa delle comodità delle creature; ma conoscendo la loro incertezza, mi tenni a distanza e mi tenni libero c... [ Continua a leggere ]

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