Gerusalemme ricordava nei giorni della sua afflizione e delle sue miserie tutte le sue cose piacevoli che aveva nei giorni antichi, quando il suo popolo cadde in mano al nemico, e nessuno la soccorse: gli avversari la videro, [e] scherniva i suoi sabati.

ver. 7. Gerusalemme ricordata nei giorni della sua afflizione. ] La miseria è la migliore arte della memoria. Allora quei privilegi che abbiamo apprezzato non nella prosperità, li raccontiamo con rammarico. Bona a tergo formosissima: il valore delle cose buone si conosce meglio per la loro mancanza; a e come vediamo le cose meglio a distanza, quindi qui. Le afflizioni sono pillulae lucis, che schiariscono notevolmente la vista.

Gli avversari la videro, ] sc., Con occhio dispettoso e sprezzante.

E si burlò dei suoi sabati. ] Chiamando con disprezzo i Giudei, sabbatari, e prendendoli in giro come quelli che persero così più di una settima parte del loro tempo, e dicendo loro, con disprezzo, che ora potrebbero benissimo osservare un lungo sabato, avendo poco altro da fare. Giovenale così descrive un ebreo -

" A chi era la settima luce

Codardo, non ha toccato nessuna parte della sua vita. Satiro. v

Paulus Phagius racconta allo stesso modo di un egiziano dalla bocca nera, il quale disse che i cristiani erano colluvi b della gente più ripugnante e lasciva, che aveva una terribile malattia su di loro, e quindi erano disposti a riposarsi ogni sette giorni.

a Più per il Signore che per godere.

b Una raccolta o raccolta di sporcizia o materiale immondo; spec. secrezione sporca da un'ulcera. ŒD

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