Non ha il vasaio potere sull'argilla, e molto di più Dio non ha potere sulle sue creature per nominare un vaso, cioè il credente, per onorare, e un altro, il miscredente, per disonorare?

Se esaminiamo il diritto che Dio ha su di noi, in modo più generale, nei confronti delle sue creature intelligenti, Dio può essere considerato in due diverse visioni, come Creatore, Proprietario e Signore di tutti; o, come loro Governatore morale, e Giudice.

Dio, come sovrano Signore e Proprietario di tutto, dispensa i suoi doni o favori alle sue creature con perfetta saggezza, ma senza regole o metodi di procedere che conosciamo. Il tempo in cui esisteremo, il paese in cui vivremo, i nostri genitori, la nostra costituzione fisica e mentale; queste, e innumerevoli altre circostanze, sono senza dubbio ordinate con perfetta saggezza, ma con regole che sono del tutto fuori dalla nostra vista.

Ma i metodi di Dio per trattare con noi, come nostro Governatore e Giudice, sono chiaramente rivelati e perfettamente conosciuti; vale a dire, che finalmente ricompenserà ogni uomo secondo le sue opere: "Chi crederà sarà salvato, e chi non crederà sarà dannato".

Perciò, sebbene «ha pietà di chi vuole, e di chi vuole si indurisce», cioè soffre di essere indurito in conseguenza della loro ostinata malvagità; tuttavia la sua non è la volontà di un essere arbitrario, capriccioso o tirannico. Non vuole altro che ciò che è infinitamente saggio e buono; e perciò la sua volontà è regola di giudizio più che propria. Mostrerà misericordia, come ci ha assicurato, a nient'altro che ai veri credenti, né indurirà nessuno se non coloro che ostinatamente rifiutano la sua misericordia. Geremia 18:6

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