O Israele, tu hai peccato dai giorni di Ghibea - Ci deve essere stato un grande peccato, da entrambe le parti, sia d'Israele che di Beniamino, quando Israele punì l'atrocità di Ghibea, poiché Dio fece sì che Israele fosse così colpito davanti a Beniamino. Tale peccato era continuato da allora, così che, sebbene Dio, nella sua longanimità, li avesse finora risparmiati, “non solo di recente avevano meritato quei giudizi, sebbene ora solo finalmente Dio li avesse inflitti.

"Là" a Ghibea, "essi stavano in piedi". Sebbene colpiti due volte a Ghibea, e pesantemente castigati, là furono vendicatori della sacralità della legge di Dio, e, alla fine, “si alzarono; castigato ma non ucciso”. Ma ora nessuna delle dieci tribù si schierava dalla parte di Dio. Né lo zelo per Dio, né la grandezza della colpa, né il timore del giudizio, né il pericolo della rovina totale, indussero alcuno a opporsi a un peccato così grande.

Il peccato inventato da uno, diffuso tra i molti, fu bruciato e marchiato in loro, in modo che non se ne separassero mai. : "La battaglia in Ghibeah contro i figli dell'iniquità non li raggiunse", cioè, non li raggiunse allora, ma li raggiungerà ora. O se rendiamo, (come è più probabile,) "non li raggiungerà", significherà che non una battaglia come quella di Ghibea, per quanto terribile fosse, "li raggiungerà" ora; ma uno molto peggio.

Infatti, sebbene la tribù di Beniamino fosse allora ridotta a seicento uomini, tuttavia la tribù sopravvisse e rifiorì; ora il regno delle dieci tribù e il nome di Efraim dovrebbero essere completamente cancellati.

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