Perché non so nulla da me stesso; eppure non sono così giustificato: ma colui che mi giudica è il Signore. Poiché non so nulla da me stesso - Ουδεν γαρ εμαυτῳ συνοιδα· Non sono consapevole di essere colpevole di alcun male, o di aver trascurato di adempiere fedelmente il dovere di un economo di Gesù Cristo. L'importanza del verbo συνειδειν è essere consapevoli della colpa; e conscire ha lo stesso significato: così, in Orazio, Nil Conscire sibi, non sapere nulla a se stessi, equivale a nulla pellescere culpa, non impallidire all'accusa di un delitto, per coscienza di colpa.

Eppure non sono giustificato in questo modo - non pretendo di dire che, sebbene non sia cosciente di alcuna offesa a Dio, devo quindi essere dichiarato innocente; no: quelle cose le lascio a Dio; si pronuncerà in mio favore, non io stesso. Con queste parole l'Apostolo, in modo molto mite ma efficace, censura quei giudizi avventati e precipitosi che i Corinzi usavano pronunciare sugli uomini e sulle cose, condotta della quale nulla è più riprovevole e pericoloso.

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