Ora Naaman, capo dell'esercito del re di Siria, era un uomo grande con il suo signore, e onorevole, perché per mezzo di lui il Signore aveva dato la liberazione alla Siria: era anche un uomo potente in valore, ma era un lebbroso. Naaman, capitano dell'esercito - Di Naaman non sappiamo nulla di più di quanto qui riportato. Jarchi e alcuni altri dicono che fu l'uomo che tese l'arco a caso, come lo chiamiamo noi, e uccise Achab: vedi 1 Re 22:34 (nota), e le note lì. Non è menzionato da Giuseppe Flavio, né ha alcun riferimento a questa storia; il che è molto strano, poiché esiste nei Caldei, nei Settanta e nel Siriaco.

Re di Siria - L'ebraico è מלך ארם melech Aram, re di Aram; seguito dal caldeo e dall'arabo. Il siriaco ha Adom; ma poiché il siriaco dolath è lo stesso elemento del siriaco rish, differendo solo nella posizione del punto diacritico, potrebbe essere stato originariamente Aram. La Settanta e la Vulgata hanno la Siria, e questo è un significato comune del termine nella Scrittura. Se si intende il re di Siria, deve essere Ben-Adad; e il re contemporaneo d'Israele era Ieoram.

Un grande uomo - Era tenuto nella massima stima.

E onorevole - Aveva il particolare favore e la fiducia del suo padrone; ed è stato promosso ai più alti trust.

Aveva dato la liberazione alla Siria - Cioè, come affermano i rabbini, uccidendo Achab, re d'Israele; in conseguenza della quale i siriani ottennero la vittoria.

Un uomo potente e valoroso - Era un gigante e molto forte, secondo l'arabo. Aveva, in una parola, tutte le qualifiche di un abile generale.

Ma era un lebbroso - Ecco una tassa pesante sulla sua grandezza; era afflitto da un disturbo il più ripugnante e il più umiliante che potesse disonorare un essere umano. Dio spesso, nel corso della sua provvidenza, permette di associare grandi difetti a grande eminenza, per nascondere all'uomo la superbia; e indurlo a pensare sobriamente a se stesso e alle sue acquisizioni.

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