Perché in lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo; come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti, poiché anche noi siamo sua progenie. Perché in lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo - Egli è la fonte stessa della nostra esistenza: il principio della vita viene da lui: anche il principio del movimento viene da lui; una delle cose più difficili in natura da afferrare adeguatamente; e una forte prova della continua presenza ed energia della Divinità.

E abbiamo il nostro essere - Και εσμεν, E noi siamo: viviamo in lui, ci muoviamo in lui e siamo in lui. Senza di lui non solo non possiamo fare nulla, ma senza di lui non siamo nulla. Noi siamo, cioè continuiamo ad essere, grazie alla sua energia continua, presente, onnipervadente e di supporto. C'è un detto notevole in Sinossi Sohar, p. 104. "Il santo e benedetto Dio non fa mai del male a nessun uomo. Ritira solo da lui la sua graziosa presenza, e poi necessariamente perisce". Questo è filosofico e corretto.

Come certo anche dei vostri stessi poeti - Probabilmente non intende solo Arato, nel cui poema, intitolato Fenomena, si trovano literatim le parole citate da san Paolo, του γαρ και γενος εσμεν; ma anche Cleanto, nel cui inno a Giove ricorrono le stesse parole (Εκ σου γαρ γενος εσμεν). Ma il sentimento si ritrova in molti altri, essendo molto comune tra i filosofi più illuminati. Dicendo i tuoi poeti, non intende i poeti nati ad Atene, ma semplicemente i poeti greci, Arato e Cleanto essendo i principali.

Anche noi siamo sua progenie - Του γαρ και γενος εσμεν Il Phaenomena di Arato, in cui si trovano queste parole, inizia così: -

Διος αρχωμεσθα, τον ουδεποτ' ανδρες εωμεν

ον· μεϚαι δε Διος πασαι μεν αγυιαι,

ασαι δ' ανθρωπων αγοραι· μεϚη δε θαλασσα,

αι λιμενες· παντη δε Διος κεχρημεθα παντες·

ΤΟΥ ΓΑΡ ΚΑΙ ΓΕΝΟΣ ΕΣΜΕΝ ὁ δ' ος ανθρωποισι

α μαινει. . . .

Con Giove dobbiamo cominciare; né da lui vagare;

Lodatelo sempre, perché tutto è pieno di Giove!

Egli riempie tutti i luoghi dove l'umanità ricorre,

Il mare ampio, con ogni porto di riparo.

La presenza di Giove riempie tutto lo spazio, sostiene questa palla;

Tutti hanno bisogno del suo aiuto; il suo potere ci sostiene tutti.

Poiché noi siamo sua progenie; e lui innamorato

Indica all'uomo il suo lavoro dall'alto:

Dove segni infallibili mostrano quando è meglio il suolo,

Con una cultura tempestiva, ripagherà la nostra fatica, ecc., ecc.

Arato era un cilicico, uno dei connazionali di san Paolo, e san Paolo conosceva senza dubbio bene i suoi scritti, sebbene fosse fiorito circa 300 anni prima di allora.

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