Nessuno dunque vi giudichi per cibi o bevande, o rispetto a feste, o della luna nuova, o del sabato giorni : Che nessuno - giudice nella carne, o al bere - l'Apostolo parla qui a riferimento ad alcuni particolari della scrittura delle ordinanze, che era stato tolto, vale a dire, la distinzione delle carni e delle bevande, ciò che era puro e ciò che era impuro, secondo la legge; e la necessità di osservare certe feste o feste, come i noviluni ei sabati particolari, o quelle che dovrebbero essere osservate con più che ordinaria solennità; tutti questi erano stati tolti di mezzo e inchiodati alla croce, e non erano più di obbligo morale.

Non vi è alcuna indicazione qui che il sabato sia stato soppresso, o che il suo uso morale sia stato sostituito, dall'introduzione del cristianesimo. Ho mostrato altrove che, ricordati del giorno del sabato, per mantenerlo santo, è un comando di obbligo perpetuo, e non può mai essere superato se non dalla fine definitiva del tempo. Essendo un tipo di quel riposo che rimane per il popolo di Dio, di un'eternità di beatitudine, deve continuare in piena forza fino a quando arriva quell'eternità; poiché nessun tipo cessa mai finché non sia venuto l'antitipo.

Inoltre, non è chiaro che l'apostolo si riferisca affatto al sabato in questo luogo, sia ebraico che cristiano; il suo σαββατων, dei sabati o delle settimane, si riferisce molto probabilmente alle loro feste delle settimane, di cui molto si è detto nelle note sul Pentateuco.

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