Ma si laverà nell'acqua le viscere e le gambe; e il sacerdote brucerà tutto sull'altare, come olocausto, un'offerta consumata dal fuoco, di soave odore all'Eterno. Un'offerta - di un dolce sapore - אשה ריח ניחוח ishsheh reiach nichoach, un'offerta di fuoco, un odore di riposo, o, come esprimono i Settanta, θυσια οσμη ευωδιας, "un sacrificio per un profumo soave"; quale posto S.

Paolo aveva evidentemente in vista quando scrisse Efesini 5:2 : "Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi in offerta, και θυσιαν - εις οσμην ευωδιας, e in sacrificio, per un profumo soave", dove usa gli stessi termini della Settanta. Quindi troviamo che l'olocausto, o olocausto, rappresentava il sacrificio e la morte di Cristo per i peccati del mondo.

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