Quando un uomo avrà sulla pelle della sua carne una rigonfiamento, una crosta o una macchia luminosa, e sarà nella pelle della sua carne come la piaga della lebbra; poi sarà condotto al sacerdote Aronne, o a uno dei suoi figli sacerdoti: La piaga della lebbra - Questa terribile malattia ha il nome di lebbra, dal greco λεποα, da λεπις, squama, perché in questa malattia il corpo era spesso ricoperto di sottili scaglie bianche, tanto da dargli l'aspetto di neve.

Perciò si dice della mano di Mosè, Esodo 4:6 , che era lebbrosa come la neve; e di Miriam, Numeri 12:10 , che divenne lebbrosa, bianca come la neve; e di Ghehazi, 2 Re 5:27 , che, colpito giudizialmente dalla malattia di Naaman, uscì dalla presenza di Eliseo un lebbroso bianco come la neve.

Vedi la nota di Clarke su Esodo 4:6 . In ebraico questa malattia è chiamata צרעת tsaraath, da צרע mor tsara, colpire o colpire; ma la radice in arabo significa abbattere o prostrare, e in etiope far cessare, perché, dice Stockius, "prostra la forza dell'uomo e lo obbliga a cessare da ogni lavoro e fatica". C'erano tre segni con cui si conosceva la lebbra.

1. Un punto luminoso.

2. Una lievitazione (smaltatura) della superficie.

3. Una crosta; il luogo smaltato producendo una varietà di strati, o strato super strato, di queste squame.

Il resoconto dato dal signor Maundrell della comparsa di parecchie persone che vide contagiate da questo disturbo in Palestina, servirà a mostrare, nella luce più chiara, la sua orribile natura e tendenza. "Quando ero in Terra Santa", dice lui, nella sua lettera al Rev. Mr. Osborn, Fellow of Exeter College, "ho visto molti che hanno sofferto sotto il cimurro di Ghehazi; in particolare a Sichem, (ora Naplosu), c'erano non meno di dieci che vennero da noi a mendicare in una volta.

La loro maniera è di venire con piccoli secchi in mano, per ricevere l'elemosina dei caritatevoli; il loro tocco è ancora ritenuto contagioso, o almeno impuro. Il cimurro, come l'ho visto su di loro, era del tutto diverso da quello che l'ho visto in Inghilterra; poiché non solo contamina tutta la superficie del corpo con una brutta forfora, ma deforma anche le articolazioni del corpo, particolarmente quelle dei polsi e delle caviglie, facendole gonfiare di una sostanza scrofolosa gottosa, molto ripugnante a vedersi.

Pensavo che le loro gambe fossero come quelle dei vecchi cavalli malconci, come si vedono spesso nei vagoni in Inghilterra. L'intero cimurro, infatti, come appariva lì, era così fastidioso, che poteva benissimo passare per la massima corruzione del corpo umano da questa parte della tomba. E certamente il disegnatore ispirato non avrebbe potuto trovare un emblema più adatto, con cui esprimere l'impurità e l'odiosità del vizio." - I viaggi di Maundrell.

Lettere alla fine. Il lettore farà bene a confrontare questo resoconto con quello dato dal Dr. Mead; vedi la nota su Esodo 4:6 (nota).

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