O Israele, ritorna all'Eterno, il tuo DIO; poiché sei caduto per la tua iniquità. O Israele, ritorna al Signore - Queste parole possono essere considerate rivolte al popolo ora in cattività; soffrendo molto, ma avendo ancora molto da soffrire se non si fossero pentiti. Ma sembra che tutti questi mali potrebbero ancora essere prevenuti, sebbene così positivamente previsti, se il popolo si pentisse e tornasse; e la stessa esortazione a questo pentimento mostra che avevano ancora il potere di pentirsi, e che Dio era pronto a salvarli ea scongiurare tutti questi mali.

Tutto questo è facilmente spiegabile sulla dottrina della contingenza degli eventi, cioè, il mettere in bilico una moltitudine di eventi sulla possibilità dell'essere e del non essere, e lasciare che sia la volontà dell'uomo a girare la bilancia; e che Dio non preconoscerà una cosa come assolutamente certa, che la sua volontà ha deciso di rendere contingente. Una dottrina contro la quale alcuni uomini solenni hanno bestemmiato, e filosofi infedeli hanno declamato; ma senza la quale il fato e la disperata necessità devono essere i governatori universali, la preghiera essere un'intromissione inutile, e la Provvidenza nient'altro che l'ineluttabile catena adamantina di eventi immutabili; ogni virtù è vizio, e vizio virtù, o non c'è distinzione fra loro, essendo ciascuna eternamente determinata e inalterabile fissata da una volontà sovrana e incontrollabile e da una necessità immutabile, dalla cui operazione nessuna anima dell'uomo può sfuggire, e nessun evento nell'universo è diverso da quello che è. Da tanta bestemmia, e dalle pubblicazioni mensili che la attestano, buon Dio, liberaci!

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