Che cosa? non avete case...? — Meglio, non è che non hai case dove mangiare e bere? Questa non può essere la spiegazione della loro condotta, poiché hanno case in cui possono consumare i pasti adeguati. La fame e la sete, che possono essere soddisfatte in casa, quindi, non possono essere la spiegazione del loro comportamento alle feste di beneficenza. L'unica altra spiegazione alternativa, quindi, è che disprezzano un'assemblea che è la Chiesa di Dio; e svergognavano quei membri poveri, che senza dubbio erano la maggioranza, che non hanno case in cui mangiare e bere, e si sono riuniti in questa comune assemblea dei cristiani per condividere il cibo che i membri più ricchi dovrebbero contribuire.

La vergogna che proverà un povero quando i ricchi verranno a queste feste portando provviste per il proprio uso privato, e non per la distribuzione generale, nascerà sia dal forte contrasto che risulterà tanto più vivido dalla sua povertà messa in tale contatto diretto con la ricchezza dei ricchi, e dall'evidente avversione dei ricchi a partecipare a un pasto comune con i poveri.

Così quelle assemblee, a causa della cattiva condotta dei cristiani più ricchi, avranno esattamente il risultato opposto a quello che erano destinate a realizzare. Sarà un'assemblea in un luogo, ma non per partecipare a una cena, anche quella dedicata al Signore. L'Apostolo chiede con indignazione se tale condotta possa essere inserita nel catalogo (cfr 1 Corinzi 11:17 ) di quelle cose per le quali può lodarli, e poi nei versetti seguenti mostra come tale condotta non possa essere degna di lode, in quanto è del tutto in contrasto con le solenni e sacre circostanze in cui ebbe origine la Cena del Signore.

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