Romani 3:1-8

III. (1-8) Continuando l'argomento, ma con una lunga digressione in Romani 3:3 _e segg. _L'Apostolo chiede: Qual è il vero valore di questi apparenti vantaggi? Sta per rispondere pienamente alla domanda, come fa più tardi in Romani 9:4 ; ma dopo aver affermato il primo punto, se ne va per una diffi... [ Continua a leggere ]

Romani 3:2

PRINCIPALMENTE. - Innanzitutto; "in secondo luogo", ecc., doveva seguire, ma non lo fa, poiché l'Apostolo è attratto da altri argomenti (vedi sopra). A LORO SONO STATI COMMESSI. — Questo è parafrastico. “Oracolo” è l'oggetto, e non il soggetto, della frase. "Sono stati loro affidati". ORACOLI. — U... [ Continua a leggere ]

Romani 3:3

Per cosa se.-Cosa (segue) se, &c. Oppure possiamo prendere le prime due parole da sole e mettere insieme le due proposizioni successive. Come sta il caso? Se alcuni rigettano la fede, il loro rifiuto annullerà o annullerà la fedeltà di Dio? L'Apostolo considera un'obiezione che potrebbe essere moss... [ Continua a leggere ]

Romani 3:4

Impossibile! Piuttosto lasciate che Dio sia visto come vero anche se tutta l'umanità dovrebbe essere dimostrata falsa, proprio come il Salmista considerava il proprio peccato come utile per aumentare il trionfo della giustizia di Dio. Parlando per il momento di quella giustizia come se potesse esser... [ Continua a leggere ]

Romani 3:5

MA SE LA NOSTRA INGIUSTIZIA. — Una nuova e profonda domanda si propone alla mente dell'Apostolo, e il suo acuto intelletto non la lascia andare: «Se il peccato (qui l'incredulità) dell'uomo tende soltanto a rivendicare (lodare o stabilire) la giustizia di Dio, perché questo peccato dovrebbe essere p... [ Continua a leggere ]

Romani 3:6

PERCHÉ ALLORA COME GIUDICHERÀ DIO IL MONDO? — S. Paolo ritiene sufficiente una risposta limitarsi a porre questa domanda. Lui e coloro ai quali scriveva _presumevano_ tutti che dovesse esserci un giudizio futuro. Il modo in cui il vescovo Butler tratta l'argomento per necessità è molto simile a que... [ Continua a leggere ]

Romani 3:7

LA VERITÀ DI DIO. — In primo luogo la sua veridicità come implicata nelle sue minacce e promesse, e poi quegli altri attributi, specialmente la giustizia, che sono intimamente connessi con questo. La “verità” tende al suo senso morale. (Vedi Nota su Romani 2:8 .) LA MIA BUGIA. — L'Apostolo espone i... [ Continua a leggere ]

Romani 3:8

E NON PIUTTOSTO. — _E_ ( _perché dovremmo_ ) _non_ ( _dire_ ) _, come affermano calunniando alcune persone che diciamo: Facciamo il male affinché venga il bene. _Deve essere fornita una frase come "Perché dovremmo dire"; “perché” dalla frase precedente, “dire” da quella che segue. O "(Perché dovremm... [ Continua a leggere ]

Romani 3:9

SIAMO MIGLIORI DI LORO? — “Possiamo rivendicare una preferenza?” La forma del verbo greco è peculiare. Sembra tutto sommato meglio prenderlo come mezzo per attivo, che sarebbe apparentemente senza esempi, ma è sostenibile come una questione di linguaggio e sembra essere costretto dal contesto. Non c... [ Continua a leggere ]

Romani 3:9-20

(9-20) Ancora una volta l'argomento ritorna al binario principale, e finalmente l'Apostolo afferma distintamente e categoricamente ciò che aveva già dimostrato indirettamente, che l'ebreo è in tutto e per tutto cattivo quanto il gentile.... [ Continua a leggere ]

Romani 3:12

SONO INSIEME DIVENTANO NON REDDITIZI. — Qui l'aggettivo è usato per esprimere uno stato di corruzione morale e depravazione. "Insieme" significa "insieme"; "l'intera massa dell'umanità, con un consenso, è caduta in rovina".... [ Continua a leggere ]

Romani 3:13

LA LORO GOLA È UN SEPOLCRO APERTO - _vale a dire,_ il loro discorso è allo stesso tempo corrotto e corruttore. È paragonato a una "tomba che sbadiglia" - non solo a una fossa in cui un uomo può cadere, ma a una sorta di abisso pestifero che sbadiglia e brama, per così dire, la sua preda. HANNO USAT... [ Continua a leggere ]

Romani 3:18

Il timore di Dio, che è propriamente un sentimento soggettivo, è qui, per così dire, proiettato e considerato come una regola di vita esterna.... [ Continua a leggere ]

Romani 3:19

Per portare più direttamente questa testimonianza della Scrittura agli ebrei, e per prevenire ogni sotterfugio con cui potrebbero tentare di spostare il riferimento da loro stessi ai pagani, l'Apostolo richiama l'attenzione sul fatto che la Legge, _cioè_ la L'Antico Testamento, da cui ha citato, par... [ Continua a leggere ]

Romani 3:20

PERCIÒ. — Piuttosto, _perché. _Tutta l'umanità deve allo stesso modo la punizione per i suoi peccati. _Perché_ nemmeno la Legge può proteggere i suoi fedeli. Non ha il potere di giustificare. _Tutto_ ciò che può fare è esporre nei suoi veri colori la peccaminosità del peccato. La proposizione è dat... [ Continua a leggere ]

Romani 3:21

MA ORA. — In questi ultimi giorni. L'Apostolo concepisce la storia del mondo divisa in periodi; il periodo del Vangelo succede a quello della Legge, e ad esso appartengono l'Apostolo ei suoi lettori. (Comp. per questa concezione del vangelo, come si manifesta in una particolare epoca di tempo, Roman... [ Continua a leggere ]

Romani 3:21,22

(21-22) Tale era la condizione del mondo fino alla venuta di Cristo. Ma ora, in contrasto con il precedente stato di cose, è apparso sulla scena un nuovo sistema. In questo sistema la legge è interamente messa da parte, sebbene il sistema stesso sia stato anticipato ed è attestato da quegli stessi s... [ Continua a leggere ]

Romani 3:21-26

(21-26) Questo introduce poi l'enunciazione solenne, ripetuta più compiutamente da Romani 1:16 , del grande soggetto dell'Epistola, la dichiarazione di quel nuovo schema per cui, per mezzo di Cristo, Dio aveva rimosso la colpa che il La legge (ebraica o qualsiasi altra) non poteva rimuovere.... [ Continua a leggere ]

Romani 3:22

Un'ulteriore definizione della natura della giustizia così data al cristiano da Dio; è una giustizia che ha la sua radice nella fede, ed è coestensiva alla fede, essendo presente in ogni credente. PER FEDE DI GESÙ CRISTO , _cioè per fede che ha Cristo per oggetto,_ “la fede _in_ Cristo”. La “fede”... [ Continua a leggere ]

Romani 3:23

TUTTI HANNO PECCATO E SONO VENUTI MENO. — Rigorosamente, _tutti hanno peccato; _l'Apostolo ripensando ad un atto compiuto nel passato sotto l'antico regime giuridico, senza riferimento immediato al presente: prosegue poi affermando che il risultato di quell'atto (in quanto distinto dall'atto stesso)... [ Continua a leggere ]

Romani 3:24

ESSERE GIUSTIFICATO. — Dovremmo dire più naturalmente: "ma ora _sono_ giustificato". La costruzione in greco è peculiare e può essere spiegata in due modi. O la frase "essere giustificati" può essere presa come corrispondente a "tutti quelli che credono" in Romani 3:22 , essendo il cambiamento di ca... [ Continua a leggere ]

Romani 3:25

HA ESPOSTO. — Piuttosto, _esposto, esposto pubblicamente,_ nel solo atto della morte in croce. UNA PROPIZIAZIONE. — La parola greca significa propriamente “ciò che rende propizio”. Ecco, “ciò che rende Dio propizio”. In qualche modo, che non è affatto spiegato in questo passo, e spiegato imperfetta... [ Continua a leggere ]

Romani 3:25,26

La morte di Cristo aveva un duplice oggetto o causa finale: — (1) Doveva essere, come i sacrifici dell'antica alleanza, un'offerta propiziatoria a Dio, e attualizzata nel credente mediante la fede. (2) Era per dimostrare la giustizia di Dio mostrando che il peccato avrebbe comportato una punizione,... [ Continua a leggere ]

Romani 3:26

DICHIARARE. — Il secondo scopo della morte di Cristo era quello di rimuovere i malintesi che potrebbero essere causati dall'apparente condono dei peccati commessi in tempi anteriori alla rivelazione cristiana. Viene usata una parola speciale per indicare che questi peccati non sono stati cancellati... [ Continua a leggere ]

Romani 3:27

È ESCLUSO. — Rigorosamente, è _stato escluso_ — nel momento in cui la legge della fede — _cioè_ il Vangelo — è stata introdotta. CON QUALE LEGGE? — Proprio così, _per quale tipo di legge? _Questa legge che toglie il vanto è quella che richiede le opere; o è uno che richiede fede? LA LEGGE DELLA FE... [ Continua a leggere ]

Romani 3:27-31

(27-31) Una rassegna delle conseguenze di questo processo di giustificazione. Come influisce sulle pretese dell'ebreo? Li esclude ponendo l'accento non più sulle opere, che erano il giusto adempimento della prima legge così com'era, ma sulla fede. La fede è il vero mezzo di giustificazione. E la fed... [ Continua a leggere ]

Romani 3:28

PERCIÒ... — C'è una notevole divisione di alcune delle migliori autorità in questo verso tra "perciò" e "per". Il peso dell'autorità sembra in qualche modo a favore di "per", che ha anche il miglior senso. Che il vanto sia escluso è piuttosto la conseguenza che la causa del principio che l'uomo è gi... [ Continua a leggere ]

Romani 3:29

NON È ANCHE LUI. — Inserisci "o". "O dobbiamo supporre che Dio _sia il Dio di_ (letteralmente, _appartiene a_ ) solo gli ebrei?" — riprendendo il punto nell'ultimo verso, che ogni uomo, semplicemente _quâ_ man, e senza riguardo alla distinzione di razza, era capace di giustificazione.... [ Continua a leggere ]

Romani 3:30

VEDERLO È... — Con un leggero cambio di lettura, _se almeno; se, come siamo sicuri, è il caso._ L'argomento è strettamente logico. Se ci deve essere una distinzione tra Ebreo e Gentile, questo può essere solo sul presupposto o che ci siano più dèi di uno da cui saranno giustificati, o che saranno g... [ Continua a leggere ]

Romani 3:31

ALLORA ANNULLIAMO LA LEGGE. — Contrariamente a molti commentatori, sembra giusto prenderlo come un'affermazione isolata da elaborare in seguito ( Romani 6:1 _6,1 e segg._ ) in modo più completo. Non può, senza sforzo, essere collegato direttamente con ciò che segue. L'Apostolo affronta due obiezioni... [ Continua a leggere ]

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