CAPITOLO 17

1. Il Vangelo a Tessalonica ( Atti degli Apostoli 17:1 ).

2. Il Vangelo a Berea ( Atti degli Apostoli 17:10 ).

3. Paolo ad Atene ( Atti degli Apostoli 17:15 ).

In questo capitolo ci sono dinanzi a noi tre città in cui verrà poi predicato il Vangelo. Ma c'è una netta differenza tra questi tre luoghi. A Tessalonica c'era molta ostilità, frutto del successo del Vangelo. A Berea fu trovata una classe più nobile di ebrei. La loro nobiltà consisteva nella sottomissione alle Scritture, agli oracoli di Dio, e in una mente pronta. C'era una benedizione ancora più grande tra i Giudei ei Gentili. Ad Atene l'apostolo Paolo incontrò l'idolatria, l'indifferenza e il ridicolo.

Un dato interessante si apprende circa l'attività dell'apostolo a Tessalonica dalle due Epistole, che indirizzò qualche tempo dopo ai Tessalonicesi. Queste furono le prime epistole che Paolo scrisse. Da questi apprendiamo che l'Apostolo non solo ha predicato il Vangelo, ma ha anche insegnato ai credenti di Tessalonicesi le verità profetiche e ha sottolineato la seconda venuta di Cristo e gli eventi ad essa collegati. Nella Seconda Lettera ricorda loro il suo insegnamento orale ( 2 Tessalonicesi 2:5 ).

Il discorso che Paolo fece ad Atene ha tre sezioni: 1. L'Introduzione ( Atti degli Apostoli 17:22 ) in cui fa riferimento all'altare con la strana iscrizione "al Dio ignoto". Quindi pronunciò le parole: "Lui ve lo dichiaro". 2. Chi è il Dio sconosciuto ( Atti degli Apostoli 17:24 ).

È un Dio personale che ha fatto il mondo e tutto ciò che è in esso. Rispose alle scuole filosofiche epicuree e stoiche. Materialismo e panteismo furono così spazzati via. 3. Si chiude con il messaggio di Dio ( Atti degli Apostoli 17:30 ).

Mira alla loro coscienza per risvegliarli al senso del bisogno di allontanarsi dagli idoli al vero Dio. Dio invia a tutti un messaggio, siano essi ebrei o gentili, greci o barbari, di pentirsi. E poi ne spiega il motivo. È fissato un giorno in cui giudicherà il mondo con giustizia. Colui attraverso il quale Dio giudicherà è un Uomo da Lui ordinato; segue poi la dichiarazione della risurrezione di quest'Uomo.

Il giorno del giudizio qui non significa un giudizio universale (un termine non conosciuto nella Scrittura) né il giudizio del grande trono bianco. Il giudizio qui non riguarda affatto i morti, ma è il giudizio del mondo abitabile. È il giudizio che avverrà quando l'Uomo che Dio ha risuscitato dai morti, nostro Signore Gesù Cristo, verrà per la seconda volta. La sua resurrezione ne è la certezza.

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