CAPITOLO 13

1. Obbedienza alle Autorità. ( Romani 13:1 .)

2. Ama l'adempimento della legge. ( Romani 13:8 .)

3. Il giorno è vicino. ( Romani 13:11 .)

Romani 13:1

I figli di Dio sono stranieri e pellegrini nel mondo. La nostra cittadinanza è in paradiso. Ma cosa deve fare il cristiano vivendo sotto diverse forme di governo? Il cristiano deve essere soggetto a questi, poiché i poteri che esistono sono ordinati da lui. Resistere a questi poteri significherebbe resistere a Dio che li ha ordinati. Sono i ministri di Dio per mantenere l'ordine. “Rendete dunque a tutti i loro debiti un tributo a chi è dovuto il tributo; costume a chi costume; paura a chi teme; onore a chi onore”. Se i cristiani avessero sempre obbedito a queste ingiunzioni, come sarebbe stato bene. Ma spesso vengono dimenticati e si cerca di controllare la politica di questa epoca e di governare.

Romani 13:8

“Non dovete altro che amarvi gli uni gli altri, perché chi ama l'altro ha adempiuto la legge”. La prima frase non significa che sia sbagliato prendere in prestito denaro. La domanda riguarda il pagamento. Se un debito è dovuto, dovrebbe essere pagato esattamente in tempo. Prendere in prestito denaro in modo avventato, senza alcuna prospettiva di restituire l'importo, è peccato, e spesso a causa di ciò è stato portato un grande disonore al nome di nostro Signore.

Ma c'è un altro debito che rimane sempre. Il cristiano ha un debito d'amore con tutti. E questo amore è l'adempimento della legge. L'amore non fa male al prossimo. L'uomo naturale può affermare di osservare la somma degli altri comandamenti: "Ama il prossimo tuo come te stesso", ma non può farlo. Solo chi è nato di nuovo, nel cui cuore c'è amore, ha il potere di farlo.

Romani 13:11

La venuta del Signore ci viene presentata in questi versetti come motivo di una vita santa. La salvezza finale si avvicina, perché la notte è passata e il giorno è vicino. La beata speranza è di stare sempre davanti al cuore del cristiano; è una speranza purificatrice. “Chi ha questa speranza riposta su di sé, si purifica com'è puro”. In vista di quel giorno che si avvicina, quando lo vedremo faccia a faccia e saremo con lui nella gloria, sono date le esortazioni a svegliarsi dal sonno, a scacciare le opere delle tenebre, a rivestire le armi della luce, a camminare convenientemente come di giorno, astenersi dalle cose della carne, vestendosi del Signore Gesù e non provvedendo alla carne.

Dobbiamo camminare nella luce come i figli del giorno, con i volti rivolti alla gloria futura. E mai prima d'ora quelle esortazioni erano più necessarie di adesso. La notte è lontana, il giorno è vicino. I segni della fine dei tempi si vedono ovunque, eppure in questi giorni solenni come pochi del popolo di Dio camminano come figli del giorno nel sentiero della separazione.

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