(27) Ecco la saggezza. Chi ha intendimento conti il ​​numero della bestia: perché è il (28) numero di un uomo; e il suo numero [è] Seicento trescore [e] sei.

(27) Cioè in questo numero della bestia consiste quella sapienza papistica, che a loro sembra la più grande di tutte le altre. Con queste parole Giovanni espone il detto che precedeva il numero della bestia, quello che ha sopra il suo segno distintivo e il suo nome. Queste cose, dice Giovanni, il marchio e il nome della bestia, è sapienza: cioè solo i sapienti e coloro che hanno intelligenza possono derivare da quel numero: perché coloro che vogliono raggiungerlo devono essere dottori avveduti, come le parole seguente dichiarare.

(28) Quanto è grande e di quale denominazione è questo numero della bestia con cui la bestia rende conto della sua saggezza, Giovanni dichiara con queste parole: "Chiedi tu quanto sia grande?" È così grande, che occupa tutto l'uomo: egli impara sempre, e non ne viene mai a conoscenza: deve essere un uomo nei fatti che lo raggiunge. Mi chiedi che denominazione è? Veramente è sei in tutto, tutte le sue parti nelle loro denominazioni (come le chiamano) sta di sei per unità, decine, centinaia, ecc.

Non c'è una parte nella dottrina e nell'ordine pontificio, che non sia riferita al capo, al suo vertice, o contenuta in esso: così convenientemente tutte le cose in questa gerarchia concordano tra loro e con il loro capo. Perciò quella crudele bestia Bonifacio ottavo, loda per il numero di sei quelle Decretali che perfezionò: nel sesto libro. «Quale libro (dice) essendo da aggiungere ad altri cinque libri dello stesso volume delle Decretali, abbiamo pensato bene di nominare Sesto sesto: che lo stesso volume per aggiunta di esso, contenente un senario, ovvero il numero di sei libri (che è un numero perfetto) può produrre una forma perfetta di gestione di tutte le cose e una perfetta disciplina del comportamento.

«Ecco dunque il numero della bestia, che da sé autorizza tutte le sue parti, e le riporta tutte a sé con la sua disciplina nel modo più saggio e astuto. Se qualcuno desidera di più di questo, legga la glossa su quello Non ignoro che in questo luogo si danno altre interpretazioni, ma ho ritenuto mio dovere, con il buon favore di tutti, e senza l'offesa di nessuno, proporre la mia opinione su questo punto.

Per questo specialmente per questo, poiché non mi parve né vantaggioso, né verosimile, che il numero della bestia, o il nome della bestia si dovessero prendere come lo prendono gli interpreti comuni. Questo numero della bestia insegna, elargisce, imprime, come segno pubblico di coloro che sono suoi, e stima che segna sopra tutti gli altri, come segno di coloro che più ama. Ora queste altre esposizioni sembrano essere molto lontane da questa proprietà e condizione di quel numero: sia che tu rispetti il ​​nome Latinus, o Titano, o qualsiasi altro.

Infatti la bestia non insegna, né emette, né imprime, ma diligentemente proibisce di essere ammaestrata, e audacemente nega: non li approva, ma li rimprovera: e odia quelli che la pensano così, con odio maggiore di quella di Vatinius.

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