Lettore! non mancate di rimarcare i precetti di grazia del Signore per confortare il suo popolo; lo raddoppia. Non che dobbiamo supporre che ci fosse riluttanza da parte di Isaia a svolgere questo benedetto servizio; ma è certo che i più arditi servitori di Dio, divenendo figli di consolazione, non sono tanto zelanti in questo lavoro quanto il Signore. E non notare ancora oltre, che, dica il mondo ciò che vuole, c'è un popolo che possiede il Signore, e che avrà consolato; sì, ed egli stesso sarà il loro conforto.

E non dovrebbe essere un servizio benedetto, essere ministri e strumenti, nella mano del Signore, per questo, l'impiego del Signore? E il Lettore non sarà ansioso di osservare come, e con quali comode parole, il Signore comanda di consolare il suo popolo? Si soffermi su ciò che è detto qui e legga di nuovo le parole. Gerusalemme, la città colpevole, la città sanguinaria, sì, la città del massacro, dove avvenne il massacro di tutti i profeti, e dove il Signore dei profeti sarebbe dovuto, in epoche successive, morire sulla croce; questo luogo, questo popolo, avranno i suoi peccati perdonati! E, in accordo con ciò, subito dopo la risurrezione e l'ascensione del Signore Gesù, quando diede il suo incarico finale ai suoi discepoli, di andare avanti con l'offerta della salvezza a tutto il mondo; Gesù comandò loro di cominciare da Gerusalemme, Luca 24:47.

Si sarebbe dovuto pensare, (parlando alla maniera degli uomini) che Gerusalemme sarebbe stata eccettuata nella concessione generale; e che lì, se mai, il Signore avrebbe detto: Non andare. Ma i pensieri del Signore non sono i nostri pensieri, né le sue vie le nostre vie. Ancora una riflessione su questo passo benedetto: cosa intende il Signore con Gerusalemme che ha ricevuto il doppio per tutti i suoi peccati? Sicuramente significa, ciò che è letteralmente vero, che nella persona del suo Signore, l'espiazione da lui fatta per il peccato era di un valore così infinito, che non solo compensava tutto il male fatto dal peccato, ma, soprattutto, lasciava tale una ridondanza di merito, come si potrebbe ben chiamare doppio, e tale che non sarà mai considerato nelle benedizioni del perdono, della pace, della gloria e della felicità per tutta l'eternità. Lettore! Ti prego, spesso, sì, molto spesso, rivolgiti a questa dolce scrittura,

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