Questo Gallio era fratello del grande Seneca, precettore di Nerone, come ci assicura lo stesso autore. (Præf. lib. v. Quæs. Natur.) Fu chiamato Annæus Novatus, ma prese il nome di Gallio per adozione, e fu fatto Proconsole per l'interesse di suo fratello, dei quali partecipò ugualmente agli onori e alle disgrazie. Condannato a morte da Nerone, si impegnò violentemente con le mani. È probabile che San Paolo conobbe Seneca. Dicono san Girolamo e sant'Agostino, molte lettere sono passate tra loro, che ora non esistono. (Tirino) Vedi anche Eusebio. Un. Christi 66. [L'anno 66 d.C.]

Ver 17. Sconfiggilo. Non è chiaro se gli stessi ebrei abbiano picchiato Sostene, irritati con lui, per non aver gestito bene la causa; o se fu colpito dagli inservienti del proconsole, per cacciarlo via, quando non voleva desistere, né ritirarsi. Vedi l'Analisi, disser. xxxv. (Conam)

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