Bevete tutto questo. Questo fu detto ai dodici apostoli; chi erano tutti allora presenti; e ne bevvero tutti, dice Marco XIV. 23. Ma da queste parole dette agli apostoli non consegue che a tutti i fedeli sia qui comandato di bere il calice, non più che a tutti i fedeli è comandato di consacrare, offrire e amministrare questo sacramento; perché Cristo in questa stessa occasione, e come posso dire, con lo stesso respiro, ha comandato agli apostoli di farlo, con queste parole (S.

Luca XXII. 19,) Fate questo per una mia commemorazione. (Challoner) --- È un punto di discepolo, che la Chiesa per buoni motivi può concedere, o non permettere ai laici, senza che venga fatto danno al ricevente, il quale secondo la dottrina cattolica della presenza reale, è reso partecipe della stessa prestazione sotto un solo tipo; chi mangia di questo pane vivrà in eterno. (Giovanni vi.)... Quando i nostri avversari ci obiettano, in opposizione alle prove molto chiare e precise che produciamo dagli scrittori primitivi della dottrina della presenza reale, che si chiama talvolta pane, figura, segno; rispondiamo, che possono solo significare che le forme esteriori del pane e del vino, che rimangono dopo la consacrazione, sono una figura, un segno, una commemorazione.

Non insegnano da nessuna parte che le specie consacrate sono a malapena figure o segni, e niente di più. Al contrario, con san Cirillo sopra citato, dicono: "Rallegra la tua anima nel Signore, essendo persuasa, come cosa certissima, che il pane, che appare ai nostri occhi, non è pane, sebbene nostro il gusto giudica che sia tale, ma il corpo di Cristo: e che il vino che appare ai nostri occhi, non è vino, ma il sangue di Cristo.

" (Myst. catech. 4, p. 528: e con san Gregorio Nissa, nato nel 331, "il pane, che in principio era pane comune, dopo che è stato consacrato dalla parola misteriosa, è chiamato, e è divenuto corpo di Cristo». E con san Paolino, nella stessa età, «la carne di Cristo, di cui mi sono nutrito, è la stessa carne di quella legata alla croce; e il sangue, con cui il mio il cuore è purificato, è lo stesso sangue che è stato versato sulla croce».

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità