Perciò non è gran cosa se anche i suoi ministri si trasformano in ministri della giustizia; la cui fine sarà secondo le loro opere.

Non fu un semplice capriccio di un genio erratico a indurre Paolo ad agire così nel caso di Corinto, come ora fa emergere. In primo luogo, afferma, con la massima enfasi, che intendeva continuare il suo corso come aveva iniziato, impegnando la verità di Cristo che viveva in lui, contro ogni falsità e ipocrisia, a garanzia della sua affermazione che questo particolare vanto non doveva essergli impedito, non doveva essere soppresso, per quanto riguardava le regioni dell'Acaia; nessuno dovrebbe mai riuscire a tapparsi la bocca, a cambiare la fermezza di questa determinazione.

E affinché qualcuno nella congregazione di Corinto non possa pensare che ci fosse una ragione personale in questa determinazione, diretta contro i membri in quanto tali, si affretta ad aggiungere: Perché? Perché non ti amo? Dio sa! Invita Dio ad essere testimone del fatto che la sua risoluzione di non ricevere nulla da loro non è nata da alcuna assenza di amore per loro. Il suo affetto per i membri della congregazione in quanto tale rimase inalterato: non si occupò in alcun modo di questa faccenda.

L'apostolo spiega ora il motivo della sua decisione: Ma quello che faccio, lo devo fare per tagliare l'occasione a coloro che desiderano un'occasione, affinché in merito al loro vanto si trovino anche come noi. Paolo era fermamente determinato a continuare la sua condotta di non accettare l'aiuto finanziario della congregazione di Corinto perché voleva togliere ogni motivo valido da parte degli oppositori per continuare la loro carriera di maliziosa travisamento.

Si vantavano del proprio altruismo e disinteresse senza ragione, e quindi Paolo era determinato da un comportamento di assoluto disinteresse, non solo per eliminare ogni occasione per ascrivergli motivi mercenari, ma per costringerli ad assumere una posizione simile nella pratica fanno quello che stava facendo Paolo, e ci sarebbe qualche motivo per ascoltare le loro affermazioni; facciano almeno tanto prima di proclamarsi esempi di superiorità ed eccellenza, modelli di veri apostoli e di lavoratori esemplari!

Questo era, naturalmente, fuori questione negli uomini che cercavano solo il proprio vantaggio, e così Paolo li caratterizza nei loro veri colori: poiché tali uomini sono falsi apostoli, lavoratori ingannevoli, che si trasformano esteriormente in, assumendo l'aspetto di, apostoli di Cristo. Questo è il loro posto giusto, questo è il loro vero carattere. Dichiarandosi apostoli di Cristo, mentivano; sollecitando il loro lavoro nell'interesse del Signore, ingannavano; sebbene nient'altro che vili ipocriti, assumevano la forma degli emissari di Cristo.

Come dice un commentatore: "Si travestivano, in primo luogo, rispetto alla dottrina, in quanto conservavano molte parole e nomi che appartenevano al cristianesimo, ma che erano solo come gusci vuoti avvolti attorno ad alcuni semi che non vi appartenevano; in secondo luogo, in rispetto della condotta, in quanto imitavano esteriormente le opere che facevano gli apostoli di Cristo, ma erano privi di quella benevolenza che costituiva la perfezione dell'operato del cristiano».

Questo l'apostolo trova del tutto naturale: E non c'è da stupirsi! Perché Satana stesso assume la forma di un angelo di luce. Quindi non è una grande sorpresa che i suoi servi assumano la forma dei ministri della giustizia; la cui fine sarà secondo le loro opere. Il travestimento assunto dai falsi profeti si accorda perfettamente con il loro carattere. Satana è una potenza delle tenebre, Efesini 6:12 ; Atti degli Apostoli 26:18 , ma per ragioni sue, come nelle varie tentazioni, assume la forma e l'aspetto di un angelo puro e santo.

E così i suoi agenti, i falsi maestri, avendo imparato a dissimulare proprio come il loro maestro, si presentano sotto le spoglie di messaggeri di giustizia: si risentono dell'idea di essere impostori con grande sfoggio di giusta indignazione. Ma il destino di tali falsi apostoli sarà quello del loro signore, Filippesi 3:19 ; Romani 6:21 ; 1 Pietro 4:17 .

La loro presunta forma di santità sarà rimossa al Giudizio Universale e subiranno la punizione degli ipocriti di tutti i tempi. Marco: Lo spirito dei nostri tempi illustra in modo appropriato la capacità di Satana di convertirsi nella forma di un angelo di luce, poiché le stesse parole che oggi sono sulla bocca di tanti riformatori: illuminazione, progresso, libertà, uguaglianza, cultura, -sono esche usate per intrappolare gli incauti per incredulità.

Si noti anche l'atteggiamento intransigente dell'apostolo verso i falsi maestri, del tutto in contrasto con la falsa carità e l'unionismo dei nostri giorni, che trova opportuno accettare anche l'errore per amore di un'unione esteriore.

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