Questo capitolo è costituito dal terzo ricorso e ammonimento. L'appello è che dovrebbero abbandonare i primi principi e spingersi verso la perfezione. Le cose a cui si fa riferimento erano ebraiche e tutte hanno un appagamento spirituale in Cristo. Poi arriva il solenne e davvero un avvertimento maestoso.

Molte polemiche sono state mosse intorno a questi versi. Non vi può essere dubbio che quelli descritti sono tali che sono stati portati in relazione viva con Cristo. Di nessuna persona non rigenerata si può dire che furono "illuminati", "assaporarono il dono celeste", "gustarono la buona parola di Dio e le potenze dell'era a venire". Nessuno può essere partecipe dello Spirito Santo se non mediante la fede in Gesù Cristo, e tutti questi sono rinati e sono membri di Cristo.

Il pericolo descritto non è l'inciampo, ma l'allontanamento, cioè l'apostasia definitiva e positiva. Il pericolo è il deliberato, ultimo rifiuto di Cristo.

L'illustrazione suprema della persistenza della fede nell'Antico Testamento è quella di Abramo. Il suo incoraggiamento era il giuramento di Dio. Nostro è quello stesso giuramento, ratificato nella Persona del Sommo Sacerdote che è entrato nel Luogo Santo come nostro Rappresentante.

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