Ora ricorda loro che hanno bisogno di vedere la vita nei termini dell'ultimo giorno ( Giacomo 4:11 a Giacomo 5:12 ).

Da questo punto in poi fino a Giacomo 5:12 ci sarà l'accento sul giudizio, e sul vedere la vita alla luce di esso. Il brano è parallelo a Giacomo 1:9 , con i suoi riferimenti al giudizio, ai ricchi e ai poveri e alla fragilità dei ricchi. Si procede in quattro fasi:

o In primo luogo mette in guardia dal giudicare gli altri in considerazione del fatto che è Dio e non loro che è Legislatore e giudice. Hanno quindi bisogno di riconoscere la loro posizione umile e di controllare la loro lingua di conseguenza, e lasciare il giudizio a Dio ( Giacomo 4:11 a).

o Segue poi la domanda su come possono eventualmente giudicare gli altri, sia in vista della differenza tra loro e Dio che è stata precedentemente descritta ( Giacomo 4:11 a), sia in vista della loro stessa brevità di la vita che è come un vapore che si dissipa rapidamente e se ne va, cosa che dovrebbe essere considerata soprattutto da coloro che vivono per cercare il guadagno.

Hanno bisogno di riconoscere che tutta la loro vita è soggetta alla volontà di Dio. E conclude facendo notare che, sapendo che devono fare il bene, per loro non farlo è peccato. Il suggerimento è quindi che, alla luce della loro fragilità, farebbero meglio concentrandosi sul bene piuttosto che sul profitto ( Giacomo 4:12 ).

o Espone poi coloro che sfruttano gli altri per accumulare ricchezze, in ultima analisi, temporanee e corruttibili, ricordando loro che anche loro devono affrontare l'Ultimo Giorno e che le grida di coloro che sfruttano giungono a Dio ( Giacomo 5:1 ).

o Dopodiché addita la venuta del Signore come Giudice e, alla luce di essa, consiglia a tutto il popolo di Dio di attendere con pazienza e intanto di non giudicare gli altri ( Giacomo 5:7 ).

o E infine sottolinea che se sono aperti e onesti, evitando l'uso subdolo di giuramenti, non cadranno in giudizio ( Giacomo 5:12 ).

C'è anche un altro modello interessante. Partendo dalla necessità di non giudicare gli altri perché è Dio che è il legislatore e il giudice, e finendo con il ricordare che a suo tempo verrà a giudicare, si inserisce tra loro quale dovrebbe essere il comportamento dei ricchi nella luce di esso. Coloro che cercano il guadagno piuttosto che fare del bene, e coloro che cercano di sfruttare gli altri e di distruggere i giusti che non resistono, devono considerare le loro vie. Perché la vita è incerta e le ricchezze corrotte. Non si può fare affidamento su nessuno dei due.

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