“Alzati, andiamo avanti. Ecco, chi mi tradisce è vicino».

Non sappiamo per quanto tempo Gesù poi aspettò lì che i suoi discepoli si godessero il loro riposo, ma inevitabilmente venne il momento in cui alzò gli occhi e vide le torce di una grande folla di uomini salire sul monte verso di loro, muovendosi con minacciosa precisione, e rivolgendosi ai suoi discepoli li svegliò e gridò: 'Alzati, mettiamoci in azione. Guarda che colui che mi consegna (il Traditore) è a portata di mano.'

Il verbo per 'andare avanti' indica regolarmente andare avanti nell'azione militare. Quindi questa è una chiamata ad essere pronti per ciò che sta per accadere. Sa che a differenza di Giuda sono tutti con Lui nel cuore, e li fa parte di Lui in questi ultimi istanti. È così che il popolo di Dio deve affrontare sempre il tradimento, andando incontro ad esso, fiducioso in Dio.

Gesù è tradito e rifiuta ogni suggerimento di soccorso, perché è per questo che è venuto. Tutti i suoi veri amici lo abbandonano (26:47-56b).

Il traditore arriva con una grande folla di uomini armati, e Gesù chiarisce che ora è pronto a bere dal calice. Rifiuta qualsiasi suggerimento di soccorso, e anzi fa notare che se voleva essere salvato aveva i mezzi disponibili a portata di mano. Ma non potrebbe essere, perché le Scritture devono essere adempiute. La volontà di Suo Padre deve essere fatta. Ora non aveva dubbi sul Suo destino.

Lo schema di questo prossimo 'panino matteo' è: tradimento e diserzione ( Matteo 26:47 ), processo davanti ai sommi sacerdoti e agli anziani ( Matteo 26:57 ), negazione di Pietro ( Matteo 26:69 ) . Cominciamo con il tradimento e l'abbandono.

Analisi.

a E mentre ancora parlava, ecco venne Giuda, uno dei dodici ( Matteo 26:47 a).

b E con lui una grande folla con spade e bastoni, dal sommo sacerdote e dagli anziani del popolo ( Matteo 26:47 ).

c Ora colui che lo tradì fece loro un segno, dicendo: “Chiunque io bacerò, quello è lui. Prendilo. E subito si avvicinò a Gesù, gli disse: «Salve, rabbino», e lo baciò. E Gesù gli disse: "Amico, fa' quello per cui sei venuto".

d Poi vennero, imposero le mani su Gesù e lo presero. Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù stese la mano, e sguainò la spada (50-51a).

e E percosse il servo del sommo sacerdote, e gli staccò l'orecchio ( Matteo 26:51 b).

d Allora Gesù gli dice: «Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che impugnano la spada periranno di spada» ( Matteo 26:52 ).

c «O pensi che io non possa pregare il Padre mio, che anche adesso mi manderà più di dodici legioni di angeli? Come si sarebbero quindi adempiute le Scritture che così deve essere?” ( Matteo 26:53 ).

b In quell'ora Gesù disse alla folla: «Sei uscito come contro un ladro con spade e bastoni per prendermi? Sedevo ogni giorno nel tempio a insegnare, e tu non mi hai arrestato. Ma tutto questo è avvenuto, affinché si adempissero le scritture dei profeti». (55-56 bis).

a Allora tutti i discepoli lo lasciarono e fuggirono ( Matteo 26:56 b).

Non che in 'a' Giuda arrivi il Traditore, e parallelamente fuggono i discepoli rimasti. Il nemico ha sostituito l'amico. Questa è l'ora di Satana. In 'b' arriva la grande folla con spade e bastoni, e in parallelo Gesù richiama l'attenzione sul fatto. In 'c' abbiamo la pretesa ipocrita dell'amicizia, e parallelamente si contrappone la fedeltà e l'affidabilità di Colui che sarebbe scaturito in aiuto di Gesù su sua richiesta.

In 'd' uno dei suoi seguaci sguaina la spada, e in parallelo Gesù lo proibisce. E al centro l'orecchio del servitore del Sommo Sacerdote è tagliato, a simbolo del fatto che anche il Sommo Sacerdozio è visto come se non avesse udito.

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