Parole introduttive (8:1).

Queste parole preparano la scena per quanto segue, e insieme a Matteo 9:35 formano un inclusio per il brano. In essi il Suo ministero è visto come un ministero pubblico e la Sua missione è presso il popolo.

Matteo 8:1

«E quando fu disceso dal monte, una grande folla lo seguiva».

Terminato il suo insegnamento ai suoi discepoli e a coloro che si erano uniti a loro, Gesù scese dal monte nel mondo. E la conseguenza fu che grandi folle si radunarono e Lo seguirono in giro. Si tratta di distinguere tra i 'discepoli' che Lo seguirono e le 'grandi folle'. I discepoli lo seguivano come coloro che si erano sottomessi alla Sua Regola regale, gli altri seguivano per vedere le sue meraviglie e ascoltare le sue parabole.

Lo scopo specifico che Matteo ha in questo passaggio risulta dal fatto che in tutto il passaggio fino al versetto 35 non si fa menzione della predicazione di Gesù. Si presume ovviamente. Ma Matteo vuole che la nostra concentrazione sia su ciò che Gesù si rivela essere in ciò che accade. E sottolineerà ancora una volta che Gesù è qui come l'adempimento delle profezie di Isaia ( Matteo 3:3 ; Matteo 4:14 e ora in Matteo 8:17 ; confronta anche Matteo 12:17 ; Matteo 20:28 ) Questo collegamento con Isaia emerge anche nell'intero quadro del suo ruolo di annunciatore della Buona Novella, maestro e guaritore, e liberatore dai demoni, per il quale si confronta Isaia 61:1 (citato in particolare in Luca 4:18) e Isaia 35:5 .

Si noti anche come in Matteo 8:18 le grandi folle lo fanno lasciare la Galilea e 'andare dall'altra parte', confermando così che Matteo 8:1 formano una sottosezione in se stesse mentre presta servizio in Galilea. Possiamo analizzarlo come segue:

a E quando fu disceso dal monte, grandi folle lo seguirono ( Matteo 8:1 ).

b Ed ecco, si avvicinò a lui un lebbroso e lo adorò, dicendo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi» ( Matteo 8:2 ).

c Ed Egli stese la mano e lo toccò, dicendo: Lo voglio, ti sarò purificato. E subito la sua lebbra fu purificata. E Gesù gli dice: «Guarda di non dirlo a nessuno, ma va', mostrati al sacerdote e offri il dono che Mosè ha comandato, a testimonianza per loro ( Matteo 8:3 ).

d E quando fu entrato in Cafarnao, venne da lui un centurione, pregandolo e dicendo: «Signore, il mio servo giace in casa, malato di paralisi, gravemente tormentato» ( Matteo 8:5 ).

e E gli dice: «Io verrò e lo guarirò» ( Matteo 8:7 ).

f E il centurione rispose e disse: «Signore, non sono degno che tu venga sotto il mio tetto, ma solo di' una parola e il mio servo sarà guarito» ( Matteo 8:8 ).

g Poiché anch'io sono un uomo sotto l'autorità, avendo sotto di me soldati, e dico a questo: Va', ed egli se ne va; ea un altro, vieni, ed egli viene; e al mio servo, fa' questo ed egli lo fa» ( Matteo 8:9 ).

h E Gesù, udito ciò, si meravigliò e disse a quelli che seguivano: «In verità vi dico che non ho trovato una fede così grande, no, non in Israele» ( Matteo 8:10 ).

g “E io vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente, e si siederanno con Abramo, Isacco e Giacobbe, nella regola regale del cielo, ma i figli della regola regale saranno scacciati nell'oscurità esteriore. Vi sarà pianto e stridore di denti» ( Matteo 8:11 ).

f E Gesù disse al centurione: «Va'; come hai creduto, così ti sia fatto ( Matteo 8:13 a).

e E in quell'ora il servo fu guarito ( Matteo 8:13 b).

d E quando Gesù fu entrato in casa di Pietro, vide la madre di sua moglie che giaceva ammalata di febbre ( Matteo 8:14 ).

c Ed egli le toccò la mano, e la febbre la lasciò, ed ella si alzò e lo serviva ( Matteo 8:15 ).

b E quando fu sera gli condussero molti indemoniati, ed egli scacciò gli spiriti con una parola e guarì tutti i malati, affinché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia, dicendo: Egli stesso prese le nostre infermità e portava le nostre malattie ( Matteo 8:16 ).

a Ora Gesù, vedendo una grande folla intorno a sé, diede ordine di andarsene dall'altra parte ( Matteo 8:18 )

Si noti che in 'a' grandi folle seguirono Gesù, e parallelamente Egli cerca di allontanarsi dalle grandi folle. In 'b' il lebbroso dice: 'Se vuoi puoi purificarmi', e parallelamente apprendiamo che era così, qualunque fosse la condizione in cui si trovavano gli uomini, perché Lui stesso era venuto a sopportare le nostre impurità. In 'c' stese la mano, e toccò il lebbroso, dicendo: Lo farò, sarai tu purificato.

E subito la sua lebbra fu purificata. E parallelamente toccò la mano della donna e la febbre la lasciò. Nel primo caso l'uomo ha poi servito Dio con la sua offerta. Nel secondo caso la donna serviva Gesù offrendo se stessa per servirlo (cfr Romani 12:1 ). In 'd' abbiamo quello che accadde quando 'venne a Cafarnao' e venne a conoscenza delle condizioni della serva, e in parallelo cosa accadde quando 'entrò in casa di Pietro' e vide la sua condizione.

Nota quanto sia più vicino e personale sia il servizio della donna, che lei Lo ha servito, sia il rispetto di Gesù per il bisogno della donna (Egli vide), perché è connessa con i Suoi. In 'e' Gesù ha detto che sarebbe andato a guarire l'uomo e parallelamente lo guarisce. In 'f' il centurione dice di non essere degno della risposta di Gesù, e parallelamente gli viene detto che ciò che conta è che lui creda. In 'g' il centurione dichiara che gli uomini gli obbediscono, andando e andando e facendo ciò che vuole, e in parallelo Gesù in effetti indica che gli uomini vengono, e fanno ciò che Lui vuole, e sono anche scacciati, secondo anche La sua volontà, nel regno dei cieli. Al centro, nella 'h', Gesù esprime stupore per la fede del centurione, una fede più grande di qualsiasi altra in Israele.

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