Cosa che fecero anche e la mandarono agli anziani per mano di Barnaba e di Saulo.

Cosa che fecero anche loro e la mandarono agli anziani. Qui, per la prima volta negli Atti, il termine "anziani" (o "presbiteri") è usato per indicare un ufficio nella Chiesa cristiana. E poiché non viene data alcuna definizione della sua natura e delle sue funzioni, queste devono essere raccolte dal confronto dei vari passaggi in cui si verifica. Che sia stato preso in prestito dalla sinagoga, e che le chiese cristiane siano state costituite secondo il suo modello, e non quello del tempio, è fuori discussione ragionevole.

Per mano, [ cheiros ( G5495 ), piuttosto, 'per mano'] di Barnaba e Saulo - considerati congiuntamente come un custode. Questa - noterà il lettore - fu la visita di Saulo a Gerusalemme dopo la sua conversione.

Osservazioni:

(1) Dobbiamo richiamarla nuovamente alla relazione che il riconoscimento divino dei fedeli incirconcisi gentili di Antiochia ha con quello di Cornelio e del suo partito. Questa, ad Antiochia, era l'uscita spontanea dello zelo per Cristo e dell'amore verso le anime degli uomini: quella (come ben esprime Lechler) era «la legittimazione di questa attività extra-ufficiale» da parte del Signore della Chiesa. «Dio, in Cornelio, e nell'apostolo Pietro (aggiunge), ha sancito il principio della conversione delle genti; ma la prima riuscita incursione nel territorio del paganesimo - la fondazione della metropoli del cristianesimo gentile nella Chiesa ad Antiochia - non fu effettuata da Pietro né da nessun altro apostolo, ma da semplici membri della Chiesa.

Né si deve trascurare il fatto, già notato, che quando un deputato fu inviato da Gerusalemme per indagare su questo nuovo stato di cose, non fu uno dei Dodici, ma uno stimato e influente "maestro", ad essere inviato; né gli apostoli lo mandarono, ma "la chiesa che era a Gerusalemme", probabilmente gli apostoli presiedevano solo e seguivano cordialmente la misura.

(2) Com'è bella la generosità e l'amorevole liberalità con cui entrambe le parti si trattavano reciprocamente: i cristiani gentili ad Antiochia, nell'accogliere un cristiano ebreo che avrebbe dovuto venire per una commissione non del tutto gradita, una commissione che indossava il apparenza almeno di diffidenza; e Barnaba, da parte sua, nel non considerare con sospetto le fatiche spontanee di quei semplici discepoli di Cipro e di Cirene, ma poi quando "vide la grazia di Dio" nei loro gentili convertiti (come se fosse stata questa la sola cosa a cui guardò), riconoscendolo con gioia, e non trovando dapprima nulla da fare in mezzo a loro se non "esortarli a tutto ciò che con fermezza di cuore si unirebbero al Signore.

La questione della circoncisione sembra non sorgere mai: non li turba su questo argomento, ma semplicemente li consiglia alla salda adesione al Signore Gesù. E poiché lo storico lo attribuisce espressamente alla sua rara spiritualità e alla sua benigna liberalità, non possiamo non trarre la conclusione che personaggi come il suo saranno più pronti a discernere la grazia di Dio negli altri - per quanto insolito in un modo in cui li incontra - rispetto a piccoli punti di differenza tra loro.

(3) Che spettacolo offre questa chiesa di Antiochia nel periodo in cui ci porta la fuga di questo capitolo! Cresce a tal punto nelle mani di Barnaba che deve lasciarlo - alle cure, senza dubbio, di coloro a cui doveva la sua esistenza - per prendere Saulo da Tarso come suo compagno di lavoro; e nelle mani di questi uomini eminenti si avanza così, che, dal suolo rotto dalla dura roccia pagana, diventa un giardino del Signore, una chiesa che, per vigore e intraprendenza, stava rapidamente superando quella di Gerusalemme, e che è diventato il primo contributore alle necessità dei santi lì, e il creatore di missioni al pagano.

In effetti, a Gerusalemme e in tutta la Giudea, il cristianesimo era considerato una propaggine dell'ebraismo, una sua forma eretica ed empia dai suoi nemici, e dai suoi amici come l'ebraismo perfezionò; e così sarebbe stato certamente considerato ad Antiochia se i convertiti fossero stati esclusivamente ebrei o proseliti ebrei. Ma la novità di una chiesa composta da discepoli gentili di un ebreo crocifisso non poteva non attirare l'attenzione generale; e il nome che i loro concittadini diedero loro (non importa per quale motivo) - non Nazareni, come venivano chiamati dai Giudei, ma CRISTIANI - segna un'epoca memorabile nello sviluppo del grande proposito di Dio, quella tra i Gentili doveva ora essere predicata l'insondabile ricchezza di Cristo.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità