E a mezzanotte Paolo e Sila pregarono e cantarono lodi a Dio: e i prigionieri li ascoltarono.

E a mezzanotte Paolo e Sila pregarono e cantarono lodi a Dio, х proseuchomenoi ( G4336 ) humnoun ( G5214 ) ton ( G3588 ) Theon ( G2316 )] - 'mentre pregavano' o 'continuavano a cantare lodi a Dio;' vale a dire, mentre erano impegnati ad aprire i loro cuori nella preghiera, erano scoppiati nel canto e cantavano ad alta voce la loro gioia.

Poiché la parola qui impiegata х humnoun ( G5214 )] è quella usata per denotare l'inno pasquale cantato da nostro Signore e dai suoi discepoli dopo la loro ultima Pasqua ( Matteo 26:30 ), e che sappiamo essere composto da Salmi 113:1 ; Salmi 114:1 ; Salmi 115:1 ; Salmi 116:1 ; Salmi 117:1 ; Salmi 118:1 , che è stato cantato in quella festa, potrebbero essere state parti dei salmi, così ricche di tale materia, che i nostri gioiosi sofferenti cantavano.

Né potrebbe essere loro più opportuno e stimolante di quei sei salmi, che ogni devoto ebreo senza dubbio avrebbe a memoria. "Egli dà canti nella notte" ( Giobbe 35:10 ). Sebbene i loro corpi stessero ancora sanguinando e torturati nei ceppi, i loro spiriti, sotto "il potere espulsivo di un nuovo affetto", si elevavano al di sopra della sofferenza e facevano risuonare le mura della prigione con il loro canto.

"In questi inni di mezzanotte (dice Neander), dai testimoni imprigionati per Gesù Cristo, tutta la potenza dell'ingiustizia romana e della violenza contro la Chiesa non solo è annullata, ma convertita in un foglio per esporre più completamente la maestà e la spiritualità potenza della Chiesa, di cui ancora il mondo non sapeva nulla. E se le sofferenze di questi due testimoni di Cristo sono l'inizio e il tipo di innumerevoli martiri che dalla stessa sorgente dovevano affluire sulla Chiesa, allo stesso modo l'ineguagliabile trionfo dello spirito sulla sofferenza fu l'inizio e il pegno di una potere spirituale che poi vediamo risplendere in modo così trionfante e irresistibile nei molti martiri di Cristo che furono dati in preda a quella stessa potenza imperiale di Roma».

E i prigionieri li udirono , х epeekrooonto ( G1874 )] - 'continuò ad ascoltarli', così che i prigionieri, invece di dormire, erano completamente svegli e, senza dubbio, rapiti dalla meraviglia per ciò che udivano in tali circostanze.

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