Giovanni 18:28

(con Giovanni 19:16 )

Lo Spirito di Dio che lotta con l'uomo Ponzio Pilato giudicando il Signore Cristo

I. All'inizio Pilato si occuperà appena degli accusatori di Cristo. Porta Gesù nella sala del giudizio interna del suo palazzo, pensando probabilmente che una brevissima indagine sarà sufficiente. Fin dall'inizio di questa strana prova e per tutto il tempo, sempre di più, l'ostinazione degli ebrei tende ad approfondire l'impressione fatta nella mente di Pilato, aumenta la sua preoccupazione e lo rende sempre più impaziente di un adattamento.

II. Pilato pensava di poter eludere la necessità di prendere una decisione su Gesù e le Sue affermazioni. Sia Erode il giudice; inviare il caso, con tutti i mezzi, a Erode; è a tutti gli effetti la persona giusta per disporne. Ma questo espediente non starà al posto di Pilato; Gesù torna a lui, flagellato e schiaffeggiato, ma non giudicato; né assolto né condannato. Erode lo schernisce e lo sminuisce.

Pilato tenta di fare un compromesso con gli ebrei. Ma sebbene scelga uno dei peggiori e più atroci criminali allora in custodia, da offrire loro insieme a Gesù, e sebbene, come ci dice Luca, implori tre volte più ferventemente e pateticamente il popolo di scegliere Gesù; ha la profonda mortificazione di sentire il loro grido reiterato e impaziente: "Non quest'uomo, ma Barabba", sebbene Barabba fosse un ladro.

III. La lotta diventa più disperata man mano che si avvicina alla fine. La pretesa di Gesù, la Sua pretesa di sovranità, di verità, e ora anche di Divinità, preme sempre più sulla coscienza di Pilato. Ma ahimè! prevale il forte grido. "Se lasci andare quest'uomo, non sei amico di Cesare." È una riflessione solenne pensare quanto il giudice vacillante, il suicidio disperato, possa essere stato un tempo vicino a un credente.

È un avvertimento molto forte per tutti: scherzare senza proprie convinzioni, non cedere alle sollecitazioni degli altri, lasciare che la Parola di Dio abbia un corso libero nei loro cuori e non opporre resistenza agli sforzi del Suo bene Spirito.

RS Candlish, Caratteri e miscellanee delle Scritture, p. 75.

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