Luca 11:3

I. La dipendenza e non l'indipendenza è la vera condizione dell'uomo; dipendenza da Dio per tutte le cose cose corporee, cose spirituali. Gli uomini in genere non sono molto disposti a permetterlo, almeno non sono disposti a riconoscerlo nell'unico modo che abbia un qualche valore; cioè, nella loro pratica, nella loro vita quotidiana. Gli uomini sono sempre pronti a fare i loro piani e i loro progetti con la stessa audacia come se fossero padroni della propria vita, e come se vivessero di una propria energia interiore indipendente, e non prendessero fiato, non muovessero le membra e mangiassero e bevi, e coricati e rialzati, per la potenza di Dio.

Lo spirito del testo è quello dell'intera dipendenza da Dio. Riconoscono la Fonte da cui tutte le cose provengono a noi, perché se anche il nostro pane quotidiano è un dono di Dio, tanto più devono tutte le altre benedizioni che non sono così comuni come il pane quotidiano, e riconoscono anche questo, che la nostra dipendenza è da giorno per giorno cioè costantemente; che i doni di oggi non sono una garanzia per i doni di domani, ma che dobbiamo chiederci ogni giorno se lo vorremmo quotidianamente.

Vedrete, quindi, che c'è qualcosa nella richiesta del testo molto più di una semplice richiesta di cibo; riconosce un principio, chiede nello spirito non solo il pane, ma tutte le necessità corporali, tutto ciò che possiamo desiderare giorno per giorno per il sostegno e la salute del nostro corpo.

II. Quali lezioni, allora, impariamo dalla preghiera del testo? (1) Impariamo una lezione sull'affidamento alla provvidenza di Dio. (2) Una lezione sulla semplicità cristiana; preghiamo per il pane, e pane solo secondo i nostri desideri. (3) Una lezione sulla gratitudine che è dovuta a Dio per tutti i suoi molteplici favori a noi. Perché se preghiamo per il pane quotidiano per il tempo a venire, senza dubbio dobbiamo ringraziare in cuor nostro per ciò che abbiamo già ricevuto; e, in effetti, la gratitudine è un grande segno di vera religione sincera. (4) Mentre preghiamo, lavoriamo e siamo grati per il nostro pane quotidiano, dobbiamo pregare, lavorare e ringraziare diecimila volte di più per il pane della vita eterna.

Il vescovo Harvey Goodwin, Parrocchia Sermoni, p. 90.

Riferimenti: Luca 11:3 . Mensile del predicatore, vol. ii., pag. 97; AW Hare, I sermoni di Alton, p. 442; C. Stanford, La preghiera del Signore, p. 156; HN Grimley, La preghiera dell'umanità, p. 103.

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