Matteo 18:6

I. La casa cristiana è uno strumento di incalcolabile potere per trarre e presentare nella loro piena forma e forza tutte quelle qualità ed energie ministeriali mediante le quali, in tutti i tempi, la società è benedetta e salvata. Ma ha un potere ulteriore, più profondo e più grande. Può toccare la vita della società alla primavera stessa e rinnovarla. «Lasciate che i bambini vengano a me e non vietate loro», dice Cristo: «perché di tali è il regno di Dio.

«Se la Chiesa avesse compreso le parole del Maestro, e in quella mente avesse intrapreso la formazione di questi piccoli, non dovremmo ora sospirare e piangere per i segni del regno dei cieli tra gli uomini.

II. La radice del male, causa fondamentale dell'incapacità della Chiesa di fare del Vangelo la potenza che Dio ha voluto che fosse nell'educazione spirituale dell'umanità, va ricercata in un malinteso radicale della funzione della Chiesa. Ha cercato di governare nel Suo nome; era impostato per testimoniare la Sua verità. Dio è stato sistematicamente presentato alla mente della cristianità e, naturalmente, alla gioventù della cristianità e alle sue case, come il Sovrano, il Legislatore, il Giudice, piuttosto che come il Padre; e la Chiesa è stata più pronta a esercitare l'autorità che a ministrare e salvare.

Non è troppo dire che la principale fiducia della cristianità è stata nella legge, come potenza superiore all'amore, nel rimproverare e distruggere quel peccato dal quale l'uomo deve essere salvato o perire. Non dimenticate mai che il primo, fondamentale principio di un'educazione cristiana è quello di circondare lo spirito giovane, nella culla stessa della sua vita superiore, con la testimonianza che esso nasce nella casa del Padre, e che ha diritto, in ogni le sue lotte, le sue sofferenze ei suoi peccati, per rivendicare la pietà del Padre, per invocare l'aiuto del Padre e per appoggiarsi sulla volontà e sulla potenza del Padre per salvare.

III. Un secondo grande principio della cultura cristiana, che la Chiesa non è riuscita a cogliere e a esercitare come potere, è questo: Cristo ci invita a ricordare che gli uomini devono essere formati qui per l'universo e l'eternità, e che la formazione deve iniziare nel casa, se deve portare qualche frutto benedetto e duraturo. "La vita di un uomo non consiste nell'abbondanza delle cose che possiede", disse il Maestro.

"Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio". Quanto della nostra educazione dei nostri figli ha rispetto esclusivamente alla domanda, che tipo di formazione pagherà più ampiamente e rapidamente? E il nostro pensiero non riguarda quanto pagherà l'uomo come essere immortale, con l'eternità davanti a sé per elaborare il grande piano della sua esistenza.

J. Baldwin Brown, Pulpito del mondo cristiano, vol. xvii., p. 392.

Riferimenti: Matteo 18:6 . T. Arnold, Sermoni, vol. ii., pag. 48; F. Wagstaff, Pulpito del mondo cristiano, vol. xix., pag. 409.

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