Matteo 26:50

L'ultima supplica d'amore.

Nota:

I. La pazienza dell'amore di Cristo. Se non prendiamo in considerazione questo incidente più patetico di quello che le parole escono dalle labbra di un uomo, anche allora tutta la sua bellezza non andrà perduta. Ci sono alcuni peccati contro l'amicizia, in cui il modo è più difficile da sopportare che la sostanza del male. Doveva essere una natura stranamente meschina e vile, oltre che rozza e fredda, che poteva pensare di fissare il bacio dell'affetto come il segno concertato per indicare la loro vittima ai legionari.

Molti uomini che avrebbero potuto pianificare ed eseguire il tradimento si sarebbero rifuggiti da quello. Ma che immagine di perfetta pazienza e calma imperturbabile abbiamo qui, in quanto la risposta all'abbraccio velenoso e ipocrita erano queste parole commoventi. Sicuramente se mai c'è stato un uomo che avrebbe potuto essere escluso dall'amore di Dio, era quest'uomo. Sicuramente se mai c'è stato un momento nella vita umana in cui si sarebbe potuto supporre che il cuore sempre aperto si sarebbe chiuso contro qualcuno, quello era questo momento. Ma no, il traditore nell'istante stesso del suo tradimento ha quella tenerezza immutabile che aleggia intorno a lui, e quella mano misericordiosa che lo chiama ancora.

II. La supplica dell'amore paziente di Cristo. C'è un appello al cuore del traditore e un appello alla sua coscienza. Cristo vorrebbe che pensasse ai rapporti che da tanto tempo sussistono tra loro, e gli vorrebbe anche pensare alla vera natura dell'atto che sta compiendo, o forse ai motivi che lo spingono. La parola grave e triste con cui Egli si rivolge a lui ha lo scopo di colpirgli il cuore.

L'aspra domanda che gli pone ha lo scopo di risvegliare la sua coscienza; ed entrambi, presi insieme, rappresentano le due classi principali di rimostranze che Egli fa ricadere su di noi tutte le due grandi batterie dalle quali Egli assale la fortezza dei nostri peccati.

III. Il possibile rifiuto dell'amore paziente di Cristo. (1) Anche quel ricorso è stato vano. L'uomo può vanificare il consiglio di Dio. (2) Giuda non tacque più. Non c'era bisogno che scoppiasse con giuramenti e maledizioni per respingere il suo Signore con parole selvagge. Il silenzio era sufficiente. E per noi non serve altro. (3) L'appello dell'amore di Cristo si indurisce dove non si addolcisce. Quella voce gentile spinse il traditore più vicino all'orlo oltre il quale cadde in un abisso di disperazione.

A. Maclaren, Sermoni predicati a Manchester, 3a serie, p. 305.

Riferimenti: Matteo 26:52 ; WF Hook, Sermoni sui miracoli, vol. ii., pag. 241; S. Macnaughton, Real Religion and Real Life, p. 134. Matteo 26:55 ; Matteo 26:56 .

AB Bruce, La formazione dei dodici, p. 469. Matteo 26:56 . Pulpito del mondo cristiano, vol. vi., pag. 127; Spurgeon, Mattino dopo Mattino, p. 87.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità